Una presentazione della produzione olivicola umbra per conoscere meglio il territorio, i suoi oli e la sua biodiversità

In Umbria la superficie olivata sfiora i 30 mila ettari e vede operare oltre 200 frantoi. L’olivo è senz’altro la pianta che più si identifica con il territorio del “cuore verde” d’Italia. Ambiente, varietà e professionalità degli operatori hanno fatto dell’olio extravergine umbro un prodotto dalla qualità riconosciuta e riconoscibile, con un peso in termini di immagine per la regione ben al di sopra del 2% che la produzione rappresenta del totale nazionale, percentuale che sale al 7%, appunto, se ci si concentra sul segmento della Dop.

Anteprima dell’olio evo Dop Umbria

È partendo da questi dati e da una accresciuta consapevolezza che a Bettona, in provincia di Perugia, si è svolta il 19 e 20 febbraio la terza edizione dell’Anteprima Olio Dop Umbria, un evento di presentazione della nuova annata rivolta a giornalisti, chef e operatori di settore caratterizzato da un programma incentrato da una parte sull’assaggio e la conoscenza degli oli umbri, in compagnia di esperti e produttori, dall’altra sulla scoperta dei diversi territori e della loro grande biodiversità.

olio dop umbria
Tavola rotonda di presentazione dell'olio Dop Umbria.

Si tratta di una iniziativa che, ispirandosi nel formato alle grandi anteprime enologiche, ha pochi uguali, soprattutto per l’attenzione riservata, all’interno della dimensione complessiva, alla proposta oleoturistica, che vede l’Umbria impegnata da oltre 25 anni nella promozione di “Frantoi Aperti”. Non a caso entrambe le manifestazioni hanno in comune il principale soggetto organizzatore: la Strada dell’Olio Evo Dop Umbria, guidata da Paolo Morbidoni, presidente anche della Federazione delle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori d’Italia, che associa più di 60 associazioni di prodotto su tutto il territorio nazionale.

«Credo che i numeri della Dop che stiamo presentando oggi, malgrado annate difficilissime da un punto di vista produttivo, confermino una grande consapevolezza dei nostri produttori sia sul valore della reputazione, sia sull’importanza del prodotto certificato e collegato al territorio». Così ha esordito Paolo Morbidoni, Presidente della Strada dell’Olio dell’olio evo Dop Umbria, in apertura della conferenza stampa di presentazione dell’annata dell’Olio evo Dop Umbria, che ha proseguito «Questo è fondamentale anche per noi che da anni su questo inscindibile binomio fondiamo la nostra proposta turistica. Mai come oggi, tuttavia, l’opportunità che ci è data dalla crescita di una domanda specifica legata a bellezza e sostenibilità, può essere per l’Umbria dell’olio un elemento di consacrazione nel mercato dell’oleoturismo. Su questo c’è anche grande sintonia tra le istituzioni, e vedere tutti, dalla Regione alla Camera di Commercio dell’Umbria, dagli enti di sviluppo e di certificazione, fino alle associazioni di prodotto e ai produttori stessi coinvolti in un unico evento come l’Anteprima è per noi motivo di grande soddisfazione».

Analisi della produzione 2023

«Annata difficile dal punto di vista climatico quella 2023 per l’olivicoltura – ha spiegato in apertura Morbidoni – ma nonostante questo la qualità risulta molto alta, a testimonianza dei passi enormi compiuti dai diversi attori del processo produttivo in termini di competenza, consapevolezza e, non da ultimo, di innovazione tecnologica nei frantoi».

Un aspetto quello dell’ammodernamento degli impianti molitori, favorito da specifiche misure di finanziamento della Regione, sottolineato anche da Giulio Scatolini, uno dei due capi panel del premio Oro Verde dell’Umbria che hanno guidato la sessione di assaggio. L’altro, Angela Canale, si è invece soffermata nella sua introduzione, sul valore aggiunto di cui è portatrice, in termini agronomici, sanitari, commerciali e di comunicazione, la biodiversità, che deve però uscire dai campi collezione per riversarsi nei nuovi impianti.

Ad illustrare le caratteristiche della campagna olearia ha pensato Federico Mariotti, Key Manager Certificazione 3A-PTA Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, società che dal 1998 è autorizzata dal ministero dell’Agricoltura, al controllo e certificazione dell’Olio Evo Dop Umbria. In premessa è stato rimarcata, come prima osservazione, l’importanza per le aziende olearie dell’iter certificativo quale strumento competitivo di valorizzazione, in grado di assicurare una pluralità di vantaggi:

  • dalla tutela giuridica del prodotto all’incentivo per il miglioramento della qualità;
  • dal consolidamento e ampliamento di canali commerciali e mercati alle dinamiche di sviluppo rurale con finalità di tutela della tradizione e di promozione turistica dei territori.

Roberto Morroni, l’Assessore alle politiche agricole e agroalimentari ed alla tutela e valorizzazione ambientale della Regione Umbria, ha evidenziato come «l’Umbria nella promozione dell’olio è ormai un brand. Il comparto dell’olio per continuare a crescere come fatto in questi ultimi anni, ha degli imperativi da rispettare cioè continuare a perseguire l’obiettivo della qualità, con investimenti mirati nella tecnologia, accanto alla qualità quindi c’è l’innovazione e poi c’è il tema ineludibile dell’aggregazione, attraverso il quale possiamo superare le difficoltà dovute alle piccole dimensioni della maggior parte delle nostre aziende».

Dati dall’ultima annata

Questi i dati della Dop dell’anno 2023:

  • la campagna olearia si è contraddistinta per un sostanziale consolidamento rispetto alle annate precedenti,
  • con una superficie olivata in controllo pari a 6.969 ettari,
  • un numero complessivo di 1.183 olivicoltori
  • e una filiera comprendente anche 113 frantoiani, 112 confezionatori e 4 intermediari.

I dati produttivi estrapolati dal Sian evidenziano come le olive umbre molite atte a divenire olio Dop Umbria siano state, nella campagna 2023, quasi 4.220 tonnellate, generando in frantoio circa 686.000 litri di olio idonei a divenire a Denominazione di origine protetta, con un dato quantitativo di olio potenzialmente certificabile che, pur in lieve flessione rispetto all’annata precedente, consentirà di soddisfare le richieste di mercato con quantitativi ben superiori rispetto a quelli da record della campagna 2020, che vide la certificazione di circa 516.000 litri.

A fine gennaio 2024, ha sottolineato Federico Mariotti, sono stati effettuati 87 prelievi che hanno consentito la certificazione di circa 225.000 litri di olio evo Dop Umbria, confermando in sostanza il medesimo trend dell’annata 2022, lasciando prevedere la possibilità di raggiungere gli stessi quantitativi certificati, ovvero circa 500.000 litri.

Valutazioni organolettiche

Per quanto riguarda le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche degli oli della campagna 2023, si riscontra un sostanziale allineamento delle caratteristiche chimiche e un equilibrio delle caratteristiche organolettiche in termini di fruttato, amaro e piccante. In particolare, è stato evidenziato, “come dato medio riscontrato si hanno i seguenti risultati:

  • Acidità % 0,25;
  • N.P. 6,02;
  • PFT 505,48;
  • Ac. Oleico% 73,16;
  • colore verde, fruttato verde, Mfruttato 5,1;
  • Mamaro 3,76, MPiccante 4,3”.

L’Anteprima Olio Dop Umbria 2024, come già avvenuto nelle precedenti edizioni, ha scelto di fare del territorio non un semplice scenario, ma uno degli attori protagonisti dell’iniziativa. Da qui la scelta dei luoghi della degustazione guidata, dei banchi d’assaggio e del convegno – tenutisi nelle sale del museo-pinacoteca e del palazzo comunale di Bettona – e delle esperienze oleo turistiche collaterali. Tra queste la cena oleocentrica a “8 mani” nel convento di San Crispolto, sempre a Bettona, con la partecipazione di 4 chef umbri del circuito “Evoo Ambassador” che hanno esaltato, nei piatti proposti, le peculiarità qualitativo dell’olio extra vergine di oliva prodotto in Umbria. I nomi:

  • Ada Stifani del ristorante “Ada Gourmet” di Perugia (una Stella Michelin),
  • Fabio Cappiello del “Vespasia” di Norcia (una Stella Michelin),
  • Lorenzo Cantoni, chef dell’olio presso “Il Frantoio” di Assisi,
  • e Paolo Trippini del ristorante “Trippini” di Civitella del Lago, strutture segnalate entrambe dalla Guida Michelin.

Con l’intento di rimarcare ancor più il peso del territorio di origine che incide sulla qualità organolettica dell’olio, ma che sta sempre più diventando una chiave di lettura originale per i turisti che visitano i luoghi di produzione, “Anteprima” ha proposto dei tour tematici:

  • uno nell’area del Lago del Trasimeno, caratterizzato dalla presenza della varietà Dolce Agogia;
  • l’altro nella fascia oliveta Assisi-Spoleto, un continum di 9.000 ettari riconosciuto come Giahs, Globally Important Agricultural Heritage Systems, ossia patrimonio rurale di rilevanza mondiale, e candidato a patrimonio mondiale Unesco.

Le cinque sottozone

Un modo originale per conoscere due delle cinque sottozone della Denominazione di Origine Protetta Umbria, prima Dopo in Italia, nel 1998, a coprire l’intera produzione oleica regionale. Le menzioni sono quelle dei Colli Orvietani, Colli Assisi-Spoleto, Colli del Trasimeno, Colli Martani e Colli Martani, queste ultime protagoniste dell’Anteprima 2023, durante la quale fu inserita in programma anche la visita alla Collezione Mondiale di Olivo di Lugnano in Teverina, campo catalogo con 263 varietà di olivo in rappresentanza di 23 Paesi.

Le principali cultivar della Dop Umbria sono molte di meno:

  • Frantoio,
  • Moraiolo,
  • Leccino,
  • Dolce Agogia,
  • San Felice,
  • Rajo;
  • tra le varietà minori troviamo: Nostrale di Rigali, Borsciona, Pendolino, Morcona.

«Un aspetto su cui accenderemo di più l’attenzione già dal prossimo anno – anticipa il presidente della Strada Paolo Morbidoni – sarà quella degli oli monovarietali, verso i quali l’interesse è sempre più crescente anche nella piccola Umbria».


Leggi l’articolo su Olivo e Olio n. 2/2024

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Bettona, anteprima olio Dop Umbria - Ultima modifica: 2024-02-23T10:22:25+01:00 da Barbara Gamberini

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