Potatura dell’olivo, come utilizzarla per mantenere in buona salute la pianta

potatura olivo
Le raccomandazioni dell’Alsia agli olivicoltori lucani. Il momento giusto per intervenire è la fine dell’inverno

Il momento giusto per effettuare la potatura dell’olivo è la fine dell’inverno, quando la vegetazione è ancora ferma. Una potatura anticipata stimola il risveglio vegetativo, invece una potatura ritardata deprime il potenziale produttivo della pianta. È la prima di una serie di accorgimenti che Marcella Illiano dell’Alsia (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura, ente strumentale della Regione Basilicata per la ricerca e il trasferimento delle innovazioni in agricoltura e nell'agroalimentare) segnala agli olivicoltori lucani per eseguire correttamente questa specifica operazione colturale e mantenere inalterato lo stato di salute della pianta.

Potatura olivo, come eseguire e disinfettare i tagli

rogna olivo
È buona norma disinfettare i tagli e gli attrezzi utilizzati per la potatura, prima di passare alla pianta successiva, per evitare di trasmettere il batterio responsabile della rogna dell'olivo

«I tagli di potatura – puntualizza Illiano – vanno eseguiti lasciando un paio di centimetri dall’inserzione del ramo, per evitare una facile via di ingresso a funghi e batteri e favorire una cicatrizzazione graduale.

È buona norma disinfettare i tagli con una pennellata di poltiglia bordolese semiliquida come anche gli attrezzi utilizzati per la potatura, prima di passare alla pianta successiva.

In questo modo si eviterà di trasmettere il batterio responsabile della rogna (Pseudomonas savastanoi), la patologia dell’olivo più diffusa in Italia, che provoca tumori su branche e rami ed è responsabile di diminuzioni sostanziali della produzione e in casi estremi della morte di piante giovani.

La pratica della disinfezione di tagli e ferite è importante poiché il batterio penetra nella pianta anche da piccole lesioni dovute a tagli accidentali, grandine, vento o accumuli di neve».

Allontanare i rami con uova o larve di fitofagi

rodilegno giallo
Adulto di rodilegno giallo

È importante, inoltre, aggiunge Illiano, asportare i rami danneggiati da agenti atmosferici e non più funzionali e quelli che presentano lesioni o scortecciature in cui possono nascondersi uova o larve di fitofagi.

«Ultima accortezza è investigare là dove si individuano fori e piccoli accumuli di segatura: possono essere segnali di larve svernanti di rodilegno giallo (Zeuzera pyrina) o rodilegno rosso (Cossus cossus), che, in tal caso, vanno uncinate immediatamente».

Attenzione al fleotribo

Talvolta le branche, e in casi gravi i tronchi, possono presentare gruppi di piccoli alveoli contornati da residui di rosura.

«È molto probabile che il fitofago responsabile delle gallerie sottostanti sia il fleotribo (Phloeotribus scarabaeoides), in tale caso i rami attaccati vanno rimossi e bruciati immediatamente prima del risveglio vegetativo, che corrisponde anche alla ripresa dell’attività trofica dell’adulto.

È possibile utilizzare dei residui sani di potatura come “rami esca” per le ovideposizioni e bruciarli in primavera inoltrata secondo le normative vigenti nei Comuni di appartenenza.

Alla fine delle operazioni di potatura è buona norma allontanare tutto il materiale con tracce evidenti di problemi fitosanitari, se non sia diversamente utilizzato nell’azienda agricola».


Per maggiori informazioni sulla potatura dell’olivo si consiglia la lettura dei volumi:

Potatura dell’olivo, come utilizzarla per mantenere in buona salute la pianta - Ultima modifica: 2023-03-03T14:59:53+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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