L’avvento della raccolta meccanica in continuo con macchine scavallatrici ha rappresentato, a partire dalla fine degli anni Novanta, la seconda “rivoluzione olivicola” che ha permesso di estendere l’altissima densità, tra 1.200 e 2.000 alberi per ettaro, anche all’olivicoltura. Il sistema superintensivo concepito in quegli anni si è oggi evoluto verso l’olivicoltura superintensiva di seconda generazione (SHD 2.0), basata sull’allevamento smarttree® degli olivi, senza l’ausilio di strutture di sostegno, che consente la meccanizzazione integrale della potatura anche in fase di allevamento in campo. Dal 2001, i ricercatori dell’Università di Bari, hanno intrapreso indagini sperimentali con l’obiettivo di valutare l’adattabilità delle varietà italiane a questo sistema colturale e alla raccolta meccanica con scavallatrici.
La sperimentazione pugliese
In Puglia si concentra oltre il 50% di tutta la superficie italiana coltivata secondo il sistema superintensivo, con quasi 1.000 ettari nel 2015. La Capitanata rappresenta un’area vocata all’intensificazione colturale in frutticoltura grazie a diversi fattori, quali superfici pianeggianti libere, disponibilità irrigua, mentalità imprenditoriale e servizi per l’agricoltura. Ed è proprio in questo contesto che si è svolta, lo scorso novembre, l’XI Giornata dimostrativa di raccolta meccanica in continuo delle olive, nel corso della quale si sono potute osservare portamento, vigoria, produttività e risposta alla raccolta meccanica in continuo di olivi appartenenti alle cultivar Arbequina, Arbosana, Koroneiki, Oliana® cui vanno aggiunte le due novità varietali, frutto del miglioramento genetico italiano, Fs-17® e Tosca®. È stata impiegata una nuova raccoglitrice trainata Pellenc CV5045.
Soddisfacente l’efficienza di raccolta
La raccolta è stata effettuata in un oliveto superintensivo di seconda generazione (SHD 2.0) messo a dimora nel 2013 in agro di Foggia, con sesto di impianto di 4,0 m x 1,5 m (1.667 alberi per ettaro). L’oliveto era al secondo anno di produzione commerciale. La produzione media risulta compresa tra 10 e 12 t/ha di olive, corrispondenti a circa 6-7 kg ad albero. L’efficienza di raccolta in continuo con macchina scavallatrice registrata in Puglia è in media pari al 95%, in linea con le efficienze medie di raccolta ottenute per impianti superintensivi in altri areali. Essa è strettamente dipendente dall’indice di caduta dei frutti. Per una ottimale efficienza di raccolta meccanica, infatti, è importante intervenire con valori intorno a 2 N/g. Efficienze di raccolta relativamente basse, intorno all’85%, possono osservarsi per cultivar a maturazione tardiva, come Arbosana e Koroneiki, nel caso in cui presentino alla raccolta frutti con elevati indici di caduta, superiori al valore ottimale di 2 N/.
Leggi l’articolo completo su Olivo e Olio n. 3/2017 L’Edicola di Olivo e Olio