Olio di oliva, maggio: il mercato è ancora in tensione

mercato olio maggio
L’olio evo italiano, da mesi ormai, resta mediamente sopra i sei euro al chilo. Livelli record anche in Spagna. L’aumento dei prezzi potrebbe creare problemi all’industria di imbottigliamento (fonte dati: Ismea)

Il mercato dell’olio di oliva continua a vivere un importante momento di tensione dei listini. L’olio extravergine italiano, da mesi ormai, mediamente resta sopra i sei euro al chilo con listini che, così alti, non si erano mai visti. Situazione analoga negli altri segmenti, lampante in testa. Livelli record si registrano anche in Spagna dove il prezzo medio dell’extravergine supera i 5 euro al chilo e il lampante sfiora i 4,90 euro al chilo. Da considerare che anche il prezzo del raffinato di oliva continua ad aumentare nonostante le tendenze flessive degli oli di semi.

Complice di tali aumenti una produzione mondiale scarsa con una riduzione del -22% sulla campagna precedente. A determinare tale situazione è stata la Spagna che ha visto quasi dimezzare la propria produzione, mentre per l’Italia, Ismea stima i volumi 2022/23 a 241 mila tonnellate con una flessione del 27% rispetto allo scorso anno. L’aumento dei prezzi correlato alla diminuzione delle disponibilità globali potrebbe creare qualche problema di approvvigionamento anche all’industria di imbottigliamento che nei primi due mesi del 2023 ha importato il 20% in meno spendendo il 17% in più rispetto ai primi due mesi del 2022. Stessa situazione nell’export dove le consegne oltre i confini nazionali sono scese del 16% a fronte di un incremento degli introiti del 15%.

Resta aperta per l’olio di oliva come per gli altri settori il problema dell’aumento dei costi che potrebbe non essere coperto da quello dei prezzi.

Peraltro, comincia già ad esserci preoccupazione per la prossima campagna. La Spagna soffre, infatti, per la prolungata siccità mentre in Italia si teme che il maltempo di queste settimane influisca negativamente sull’impollinazione riducendo di fatto il potenziale produttivo.

Le stime Ue sugli stock a fine campagna, peraltro, sembrano le più basse degli ultimi anni e potrebbero non arrivare a 400 mila tonnellate.

Euro/ kg Prezzo minimo Prezzo massimo
Olio extravergine di oliva alla produzione (1)
Bari 6,00 6,65
Brindisi 6,20 6,60
Catanzaro 6,10 6,30
Chieti 8,00 10,00
Cosenza 5,80 6,25
Foggia 6,50 6,70
Palermo 6,30 6,40
Pescara 8,00 10,00
Ragusa 8,50 9,90
Reggio Calabria 6,00 6,45
Taranto 6,20 6,60
Trapani 6,30 6,50
Olio extravergine di oliva di origine nazionale  all’ingrosso (2)
Genova 6,55 6,55
Imperia 6,55 6,55
Olio vergine di oliva alla produzione (1)
Brindisi 5,20 5,60
Lecce 5,20 5,60
Taranto 5,20 5,60
Olio vergine di oliva all’ingrosso (2)
Genova 5,50 5,50
Imperia 5,50 5,50
Olio lampante alla produzione (1)
Brindisi 4,50 4,80
Catanzaro 4,00 4,30
Gioia tauro 4,40 4,60
Lecce 4,50 4,80
Rossano 4,00 4,25
Taranto 4,50 4,80
1) prezzi alla produzione, Iva esclusa, franco frantoio, in cisterne
2) prezzi all’ingrosso; prodotto in cisterne, franco arrivo imbottigliatore
Fonte: dati Ismea - Aggiornati al 23/05/2023

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Olio di oliva, maggio: il mercato è ancora in tensione - Ultima modifica: 2023-05-24T16:37:51+02:00 da Barbara Gamberini

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