Olio di oliva, novembre: mercato in discesa

mercato olio novembre
Si abbassano i prezzi all’origine pur rimanendo sopra la media. Si sta assottigliando il divario nel mercato dell’olio tra evo italiano e quello iberico. Fonte dati: Ismea

Dopo l’impennata dei mesi scorsi, i listini alla produzione sembrano essere tornati su binari più tranquilli, sebbene su livelli ancora decisamente sopra le medie stagionali. Era, del resto, abbastanza prevedibile che con i frantoi a pieno regime, o quasi, le quotazioni si abbassassero un po’ tenendo anche conto delle previsioni produttive. Queste ultime, infatti, pur lontane dal delineare una campagna di piena carica, indicano una ripresa dei volumi soprattutto nelle aree del Centro-Sud che del resto sono quelle più “produttive”. Come era prevedibile che i listini si calmierassero visto anche il calo degli acquisti nei canali della Gdo.

Listini dell’olio extra vergine nazionale

Sulle piazze pugliese, abbandonati da qualche settimana i nove euro al chilo per l’Evo, si è passati progressivamente ad una media di 8,10 circa della seconda settimana di novembre con poca variabilità, peraltro, tra i diversi areali regionali salvo picchi di 8,40 euro al chilo nel Barese.

Situazione analoga in Calabria dove in media i listini dell’extra vergine si posizionano non lontano da quelli pugliesi restando nella forbice 7,85-8,35.

Discorso un po’ diverso in Sicilia dove alla leggera flessione del mese di ottobre si è contrapposta una risalita dei listini nelle prime settimane di novembre fino ad arrivare ancora a punte di nove euro al chilo nella parte occidentale dell’isola.

Fermo sugli 11 euro il mercato abruzzese.

Fase discendente

Che il mercato sia in una fase discendente dei prezzi lo dimostra anche il lampante, sceso dell’8% circa rispetto a ottobre, diretta conseguenza di quanto accade nell’analogo mercato iberico dove la flessione è stata del 7%.

Anche per l’extra vergine iberico si registrano delle riduzioni dei listini passati dagli oltre otto euro di ottobre agli attuali 7,95 euro al chilo.

Da notare che, soprattutto nel segmento dell’olio Evo, con listini che restano comunque molto alti rispetto alle medie, si riduce notevolmente il divario tra il prodotto italiano e quello iberico.

Prezzi alla produzione e all’ingrosso

Euro/ kg Prezzo minimo Prezzo massimo
Olio extravergine di oliva alla produzione (1)
Bari 7,80 8,40
Brindisi 7,80 8,00
Catanzaro 7,90 8,20
Chieti 10,00 12,00
Cosenza 7,80 8,30
Foggia 8,00 8,10
Palermo 8,70 9,00
Pescara 10,00 12,00
Reggio Calabria 7,85 8,35
Taranto 7,80 8,00
Olio extravergine di oliva di origine nazionale all’ingrosso (2)
Genova 8,60 8,60
Imperia 8,60 8,60
Olio vergine di oliva alla produzione (1)
Brindisi 6,00 7,00
Lecce 6,00 7,00
Taranto 6,00 7,00
Olio vergine di oliva nazionale all’ingrosso (2)
Genova 7,30 7,30
Imperia 7,30 7,30
Olio lampante alla produzione (1)
Brindisi 5,30 5,50
Catanzaro 5,00 5,50
Gioia Tauro 5,00 5,20
Lecce 5,30 5,50
Rossano 5,10 5,20
Taranto 5,30 5,50
1) prezzi alla produzione, Iva esclusa, franco frantoio, in cisterne
2) prezzi all’ingrosso; prodotto in cisterne, franco arrivo imbottigliatore
Fonte: dati Ismea - Aggiornati al 14/11/2023

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Olio di oliva, novembre: mercato in discesa - Ultima modifica: 2023-11-15T12:52:11+01:00 da Barbara Gamberini

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