La varietà di olivo da mensa Sant’Agostino ha mostrato caratteri di resistenza al batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca ST53, che ha causato l’epidemia in atto nella parte centro-meridionale della Puglia, ma non sarà immediatamente disponibile per gli agricoltori che volessero reimpiantarla in area infetta (a esclusione dell’area di contenimento), come attualmente è possibile con le varietà Leccino e Fs-17 o Favolosa. È quanto dichiara il professor Vito Nicola Savino, responsabile tecnico-scientifico del progetto Biosavex, nel cui ambito è stata appurata e valutata la resistenza della Sant’Agostino.
Tempi lunghi per reimpiantare la varietà Sant’Agostino
«Prima i ricercatori autori dello studio su questa varietà da mensa pubblicheranno un articolo su una rivista scientifica, - informa Savino - sia per far conoscere alla comunità scientifica i risultati della ricerca sperimentale sia affinché la stessa comunità possa vagliare lo studio fatto e verificare se abbia effettivamente seguito un’appropriata metodologia scientifica.
Dopo bisognerà ottenere le autorizzazioni necessarie al reimpianto di tale varietà in area infetta.
Poi l’industria vivaistica potrà riprodurla con l’opportuna certificazione fitosanitaria e infine gli olivicoltori potranno reimpiantarla nei propri oliveti. Insomma passerà sicuramente qualche anno prima che si concluda questo percorso».
Dalla biodiversità olivicola risposte positive contro Xylella
Savino non spegne l’entusiasmo per la notizia della trovata resistenza di Sant’Agostino al ceppo pugliese di Xylella fastidiosa subsp. pauca, ma lo riconduce ai tempi tecnici necessari per ottenere dall’Ue l’autorizzazione al reimpianto nell’area infetta dal batterio. Come peraltro è già accaduto con le varietà Leccino e Fs-17 o Favolosa.
Tuttavia l’accertamento della resistenza di Sant’Agostino, oltre ad aprire nuovi orizzonti per l’olivicoltura salentina, conferma come l’ampio patrimonio della biodiversità olivicola italiana possa offrire risposte positive nella lotta al batterio.
Il progetto Biosavex
Il progetto Biosavex (Olive Biodiversity for Saving Salento from Xylella) ha acquisito informazioni sulla suscettibilità a Xylella fastidiosa di varietà/accessioni locali di olivo presenti in due campi sperimentali in una area del Salento particolarmente afflitta dall’epidemia.
Inoltre, ha condotto studi di risposta alle infezioni da Xylella fastidiosa di sei cloni della varietà Leccino mediante:
- inoculazione artificiale del batterio in condizioni controllate
- e impianto in campi pilota in area epidemica in Salento ed esposizione ad infezione naturale.
Il progetto Biosavex ha sviluppato un test rapido di screening finalizzato alla individuazione di caratteri di resistenza/suscettibilità di olivo a Xylella. Ha valutato gli effetti di differenti dosi e tipologie di fertilizzanti e diversi volumi irrigui per individuare le migliori condizioni di gestione agronomica di piante di Leccino e, infine, ha sviluppato e trasferito protocolli di moltiplicazione rapida di materiale vegetale di olivo tramite piante autoradicate, microtalee e micropropagazione in vitro.
Biosavex è finanziato dal Psr Puglia 2014-2020 Misura 16 – Cooperazione Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie”.
Obiettivi del progetto Biosavex
Gli obiettivi del progetto Biosavex sono stati:
- individuare accessioni e varietà di olivo resistenti Xylella fastidiosa
- valutare le caratteristiche produttive/agronomiche delle accessioni e varietà di olivo selezionate nel progetto
- sviluppare protocolli di gestione agronomica di Leccino in area epidemica salentina
- sviluppare protocolli di moltiplicazione di olivo
- realizzare una sezione incrementale delle varietà di olivo selezionate nel progetto
Gruppo Operativo del progetto Biosavex
Responsabile tecnico-scientifico: Vito Nicola Savino
Soggetto Capofila: Impresa Verde Puglia s.r.l
Soggetti Partecipanti:
- Azienda Agricola Tremolizzo Cosimo
- Olearia Murrone Società Agricola s.r.l.
- Organizzazione dei produttori olivicoli Coopolio Salento – Soc. Coop. Agricola
- Università di Pisa – Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali
- Istituto scienze della vita – Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna
- Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea)
- Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura “Basile Caramia”
- Ipsp-Cnr Bari - Istituto per la protezione sostenibile delle piante
- Università di Bari - Dipartimento di scienze del suolo, della pianta e degli alimenti
Innovation Broker: Agriplan Srl