La presentazione ufficiale di OliveRec si è tenuta giovedì 16 maggio presso Villa Filippo Berio, tenuta agricola di proprietà del Gruppo Salov nelle campagne di Vecchiano (PI). L’app, realizzata nell’ambito del progetto europeo Gen4Olive e sviluppata da Aedit - società spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa - in collaborazione con Tea Group e con il supporto di Cnr-Ibe, consente anche ai semplici cittadini di segnalare piante di olivo potenzialmente utili per i diversi progetti olivicoli in corso presso i maggiori Enti di ricerca sia su territorio italiano che all’estero. Il gruppo industriale Salov, proprietario dei marchi Filippo Berio e Sagra, ha messo a disposizione della sperimentazione 75 ettari di oliveto che si estendono davanti a Villa Filippo Berio.
Mappatura condivisa della biodiversità dell’olivo
L’obiettivo a lungo termine del progetto OliveRec è creare un sistema semplice e immediato per l’archiviazione e la condivisione dei dati utili per il miglioramento genetico dell’olivo in condivisione tra ricercatori e operatori del settore. L’app, inoltre, coinvolge anche i cittadini in questa rete condivisa di acquisizione d’informazioni sulle biodiversità che è basilare per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dai patogeni, in primis la minaccia rappresentata dalla Xylella Fastidiosa.
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«In questo momento vari progetti sono indirizzati a individuare le piante che sopravvivono alla Xylella nelle zone colpite oppure piante ultracentenarie presenti nei vari Paesi del Mediterraneo, così come olivi di varietà sconosciuta dalle quali attingere geni di resistenza a stress biologici e ambientali» - chiarisce Claudio Cantini dell’Istituto per la BioEconomia del Cnr. «Cittadini e tecnici del settore possono aiutarci scaricando l’applicazione e segnalandoci le piante di olivo che presentano caratteri interessanti come la minore suscettibilità ai parassiti o l’elevata produzione».
Sensoristica per il monitoraggio delle piante
Grazie alla collaborazione del partenr Tea Grup, sono stati messi a punto dei sensori innovativi in grado di segnalare ai ricercatori in modo continuo la crescita della chioma, carattere utile per le nuove piante da coltivare. I dati raccolti da questo sistema di sensoristica potrà dunque essere facilmente consultato e utilizzato dagli utenti.
«Questa app ci sta già aiutando moltissimo nel nostro lavoro» - sottolinea la dottoressa Soraya Mousavi del Cnr – «Segnalazioni di piante utili per il progetto Omibreed di contrasto alla Xylella Fastidiosa, attualmente finanziato in Italia dal Masaf, ci stanno arrivando da vari Paesi con i quali abbiamo scambi scientifici».
Villa Filippo Berio, un laboratorio a cielo aperto
Presso la tenuta agricola di Villa Filippo Berio il Gruppo Salov ospita una collezione di olivi ottenuti per incrocio da varietà resistenti alla Xylella. La app OliveRec è stata testata e viene già utilizzata per la registrazione dei dati provenienti da una rete di sensori intelligenti wireless installati sulle piante e al suolo. L’oliveto di Villa Filippo Berio è stato concepito, infatti, secondo un modello di meccanizzazione delle colture e risponde a specifici parametri che tengono conto della natura del territorio e delle varietà olivicole in esso coltivate: Frantoio, Leccino, Pendolino e Leccio del Corno.
L’azienda agricola Villa Filippo Berio, situata nella piana alluvionale tra Lucca e Pisa, nella zona del parco naturale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, si tratta a tutti gli effetti di un perfetto laboratorio a cielo aperto nel quale, in collaborazione con il Cnr-Ibe e poli accademici sia italiani che esteri, sono portati avanti progetti relativi a nuove tecniche di
- agricoltura di precisione,
- agricoltura sostenibile,
- valorizzazione della biodiversità
- e test su cultivar resistenti sia alla Xylella sia al Verticillium, fungo che colpisce l’olivo.
Una collaborazione proficua per un progetto ambizioso
«Siamo orgogliosi di affiancare il Cnr e tutti i partner in questo ulteriore e ambizioso progetto di ricerca e valorizzazione della biodiversità oleicola presente in abbondanza nel nostro Paese» - commenta l’Ing. Fabio Maccari, Amministratore Delegato Salov – «Da sempre la nostra azienda è impegnata nella ricerca e siamo convinti che questo progetto potrà dare un contributo fondamentale: unisce infatti le competenze tecniche e scientifiche alla forza del network che in questo caso può usufruire del contributo anche dei cittadini. Siamo più che mai convinti che conoscere e attingere dal patrimonio di biodiversità delle olive sia la chiave per andare sempre più verso un’olivicoltura sostenibile, per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici in corso, migliorare le proprietà chimiche e organolettiche dell’olio e ridare slancio al settore oleicolo».