Sono molti i processi fisiologici in cui è coinvolto il potassio. Questo elemento essenziale regola l’equilibrio idrico dei tessuti, attraverso meccanismi di osmoregolazione e mantenendo il turgore cellulare. È direttamente coinvolto nei movimenti stomatici e livelli adeguati di questo elemento sono riconosciuti come un fattore di controllo del bilancio idrico in molte specie vegetali.
Nell’olivo sono molto più scarsi gli studi che riguardano l’effetto delle concimazioni a base di potassio (K) sulla fisiologia dell’albero e sulle componenti produttive. Le drupe sono molto ricche di K, pertanto le concimazioni seguono il criterio della restituzione di questo elemento sulla base dei quantitativi asportati con la raccolta. In larga parte i suoli italiani sono tuttavia ricchi di K, in particolare per quelli con una buona percentuale di argilla, che limita la mobilità di questo macronutriente nel terreno.
Prove di concimazione in campo e in vaso
In un recente studio di Ferreira et al., sono state condotte alcune indagini per valutare l’effetto del potassio sull’assorbimento e lo sviluppo di piante in sviluppo (da 1 a 3 anni, in vaso) o su piante in campo nei primi tre anni di produzione.
Negli esperimenti in campo, che prevedevano l’assenza di concimazione a confronto con una regolare concimazione potassica, non si sono osservate differenze in termini di produzione per pianta né di peso medio del frutto. La concentrazione di K nei frutti è rimasta inoltre invariata, e quella nelle foglie si è mantenuta, anche in assenza di fertilizzazione, sempre al di sopra della soglia di carenza dell’elemento (indicata come 4 g/kg di foglie dagli autori).
Nelle prove in vaso con piccole piante di un anno, la somministrazione di potassio ha invece portato una maggiore concentrazione nell’elemento nella parte aerea della pianta ed in particolare nelle foglie, accompagnata da un maggiore rapporto tra chioma e radici in termini di biomassa. Tuttavia a questo aumento di contenuto nelle foglie non è corrisposto un aumento di biomassa, né un miglioramento dei parametri (scambi gassosi, fluorescenza) misurati, anche se è stato osservato, sotto una dose elevata di potassio un aumento dell’indice A/gs, rapporto tra l’assimilazione e la conduttanza stomatica, che indica una migliore efficienza di uso dell’acqua.
Effetto del potassio sullo stress idrico
L’introduzione a livello sperimentale di uno stress idrico ha invece fatto rilevare una diversa distribuzione del K nei vari organi della pianta: la concentrazione di K è infatti risultata maggiore nelle foglie e fusto delle piante con limitato apporto idrico rispetto a quelle irrigate normalmente, mentre l’opposto si è verificato nell’apparato radicale.
La riduzione di K nelle radici può essere dovuta proprio al ridotto assorbimento per via della ridotta disponibilità di acqua, mentre l’accumulo nella parte aerea di K, elemento essenziale per la regolazione della traspirazione e dell’equilibrio osmotico, appare come una risposta allo stress idrico.
Alcuni dei risultati di questo studio confermano quindi l’importanza del ruolo del potassio nel mantenimento di una fisiologia di risposta allo stress idrico, ma nella maggior parte degli esperimenti condotti non si sono osservati benefici, in termini di produzione o crescita vegetativa, con l’apporto di K.
In piante allevate su suoli non particolarmente carenti, questo elemento potrebbe non essere limitante; sono necessari studi di aggiornamento delle pratiche di concimazione, che tengano conto non solo delle asportazioni ma anche di periodici monitoraggi dell’elemento K nelle foglie e nel terreno dell’oliveto.
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Bibliografia
Ferreira, I. Q., Arrobas, M., Moutinho-Pereira, J., Correia, C., e Rodrigues, M. A. (2018). Olive response to potassium applications under different water regimes and cultivars. Nutrient Cycling in Agroecosystems, 1-15. https://doi.org/10.1007/s10705-018-9954-2