Tensioattivi non pericolosi per contrastare la diffusione della Xylella

tensioattivi xylella
Schiume contenenti neanidi di sputacchina su polloni di olivo nel Sud-Est barese
Possono ridurre del 99% le schiume prodotte sulle piante dagli stadi giovanili delle sputacchine. Da una ricerca dell’Università di Bari una soluzione ecosostenibile nella lotta ai vettori del batterio

Per frenare l’avanzata della Xylella, potrebbero essere utilizzati tensioattivi non pericolosi, sostanze che riducono del 99% le schiume prodotte sulle piante dagli stadi giovanili dei vettori, le sputacchine, appartenenti agli Aphrophoridae, famiglia cosmopolita di insetti dell’ordine dei Rincoti Omotteri. In questo modo si potrebbe limitare la diffusione del batterio. L’utilizzo dei tensioattivi in alternativa alle dispendiose lavorazioni del terreno è il risultato di uno studio condotto da Domenico Valenzano, ricercatore della sezione di Entomologia agraria del Dipartimento di scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (Disspa) dell’Università di Bari, nell’ambito del progetto regionale Refin (Research for Innovation) dedicato ai metodi, mezzi e dispositivi di gestione degli stadi giovanili dei vettori di Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53.

Sputacchine, nelle schiume le forme giovanili

neanidi
Neanidi di sputacchina in abbondante schiuma mucosa e protettiva

Come è noto, le poche specie di sputacchine vettrici di Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53, fra le quali la più diffusa in Puglia è la sputacchina media (Philaenus spumarius), compiono un ciclo annuale, svernando come uovo.

Il nome comune di sputacchine deriva dalla produzione da parte delle neanidi (gli stadi giovanili) di un’abbondante schiuma mucosa e protettiva. Nella schiuma sulle piante sono presenti una o più neanidi vitali. Tale schiuma viene continuamente secreta grazie al continuo apporto di liquidi provenienti dalla suzione di linfa dalla pianta.

Gli stadi giovanili dei vettori di Xylella sono bersaglio di elezione del controllo obbligatorio perché poco mobili e non ancora infettanti. Controllare i vettori da giovani evita che essi possano trasmettere il batterio anche una sola volta in vita loro.

Tensioattivi controllano stadi giovanili dei vettori di Xylella

sputacchina
Vettore non trattato (freccia blu) riparato nella schiuma e vettore trattato (frecce bianche) vulnerabile alle avversità

L’obiettivo della sperimentazione, condotta per tre anni nei terreni dell’Istituto Tecnico "Pantanelli – Monnet" di Ostuni (Br), dell'Azienda sperimentale "Martucci" di Valenzano (Ba) e dell’Ipab - "Opera Pia Beneficio Madonna delle Grazie" di Soleto (Le), è stato individuare meccanismi d’azione alternativi e meno impattanti delle obbligatorie lavorazioni del terreno per la gestione degli stadi giovanili delle sputacchine.

Dopo accurati screening di laboratorio per selezionare alcuni mezzi di controllo in grado di gestire gli stadi giovanili e le prove di campo per quantificarne l’efficacia, il risultato delle tesi di tensioattivi non pericolosi, dosati al 3%, ha indicato una efficacia utile al controllo degli stadi giovanili dei vettori. Infatti i dati raccolti hanno mostrato in due tesi contenenti Polidimetilsilossano – PDMS un abbassamento della densità delle schiume a 0,33 schiume/m², rispetto alle 34-38 schiume/m² nella tesi controllo/testimone trattata solo con acqua, quindi con una riduzione del 99%.

Un’alternativa alle lavorazioni del terreno

campo sperimentale
Campo sperimentale (a sinistra) con parcelle sperimentali di 1 m²; transetti per il conteggio delle schiume nelle parcelle sperimentali (a destra)

Il funzionamento dei tensioattivi nel controllo degli stati giovanili di Aphrophoridae è attualmente sconosciuto, e risulterebbe un primo caso nel suo genere per il controllo di artropodi non acquatici. La sostanza potrebbe distruggere l’interfaccia con il film liquido durante gli scambi gassosi respiratori. Tale meccanismo sarebbe alternativo a quello già riportato in letteratura scientifica riguardo l’utilizzo di tensioattivi nel controllo delle larve acquatiche di zanzare.

La proposta rappresenta un’alternativa alle lavorazioni del terreno. Future valutazioni dovranno essere fatte sul reale impatto verso il suolo, le piante e l’entomofauna non bersaglio. Sebbene sperimentale, questo meccanismo d’azione potrebbe generare una nuova opzione nel controllo sostenibile degli stadi giovanili degli Aphrophoridae.

Tensioattivi non pericolosi per contrastare la diffusione della Xylella - Ultima modifica: 2023-06-11T20:58:02+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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