Sull’inchiesta della rivista “il Salvagente”, dopo gli interventi di Assitol e di Copagri, ha preso posizione anche Italia Olivicola, attraverso la voce del presidente Fabrizio Pini, il quale ha dichiarato che «la meritoria inchiesta del mensile “Il Salvagente” svela quello che sappiamo già da tempo: la stragrande maggioranza delle miscele di oli Ue ed extra Ue, oltre a svilire il prodotto e a sminuire il valore con prezzi stracciati, non sono nemmeno extravergini, come dichiarato in etichetta, e danneggiano tutta la filiera della qualità».
Il panel test resta l’unico strumento di analisi valido
Su 15 oli extravergine d’oliva di origine Ue ed extra Ue delle più importanti marche prelevati a scaffale e analizzati per conto de “il Salvagente” da tre laboratori accreditati, infatti, ben sette non hanno passato il panel test e sono stati declassati a oli vergini.
«Il panel test, l’analisi organolettica degli oli, resta l’unico strumento in grado di tutelare chi produce e chi vende un olio extravergine d’oliva di qualità – ha affermato Pini –. Perciò continueremo a difenderlo strenuamente dagli attacchi di chi pensa di poter calpestare il lavoro di migliaia di persone in nome del business.
Inchieste coraggiose come questa del Salvagente inchiodano tutti i protagonisti della filiera alle proprie responsabilità soprattutto nei confronti dei consumatori.
L’appello che facciamo a tutti i cittadini è questo: acquistate un olio extravergine d’oliva 100% italiano, tracciato, controllato, anche Dop o Igp, per avere la certezza di un prodotto di qualità che fa bene al gusto e alla salute».