Patologia che si riscontra in molte specie vegetali, la fumaggine si manifesta sull’olivo come un annerimento superficiale delle foglie, dovuto alla presenza di uno strato di micelio, dall’aspetto polveroso, prodotto da un complesso di funghi (Capnodium spp, Alternaria spp ed altri), depositato soprattutto sulle foglie ma anche su rametti e branche.
Gli agenti fungini che lo causano sono dei saprofiti, non infettano cioè direttamente la pianta, ma si sviluppano sulla sua superficie, nutrendosi delle sostanze zuccherine naturalmente emesse dall’albero e, ben più frequentemente e con risvolti più evidenti, dalla melata prodotta da cocciniglie.
Nell’olivo la fumaggine è infatti associata alla presenza di un attacco di cocciniglia mezzo-grano di pepe (Saissetia oleae).
La presenza della cocciniglia e di condizioni di elevata umidità, dovute al clima o una errata gestione della chioma, favoriscono le infestazioni, che infatti si verificano soprattutto nel periodo autunno-invernale.
I danni prodotti dalla fumaggine sono di tipo indiretto: la patina nerastra sulle foglie provoca una riduzione della capacità fotosintetica e degli scambi gassosi. Quando a essere colpita è un’ampia porzione della chioma, questo può anche risultare nello scarso accrescimento dell’albero, nonché nel calo della sua capacità produttiva.
Trattamenti contro la fumaggine dell’olivo
Le strategie di difesa devono essere mirate a rimuovere i fattori favorevoli allo sviluppo dei funghi saprofiti. Pertanto è essenziale associare a una corretta difesa contro la cocciniglia S. oleae, anche misure agronomiche preventive che migliorino la condizione vegetativa delle piante.
Particolare attenzione andrà prestata durante la potatura, sia per rimuovere i rami e le branche più compromesse, sia per sfoltire e migliorare l’arieggiamento e l’esposizione alla luce della chioma.
Per rimuovere lo strato nerastro dalle foglie si può ricorrere a irrorazioni con tensioattivi o, nei casi in cui la fumaggine sia estesa a tutta la chioma, con soda caustica (1%).
Trattamenti con sali di rame, infine, possono ridurre l’inoculo dei funghi sulla superficie fogliare e prevenirne l’insediamento.
Non ho trovato nessun riferimento alle formiche che trasportano le cocciniglie e addirittura nidificano nelle ulivi. Come combatterle??
Gentile Claudia,
Le formiche non “trasportano” le cocciniglie; piuttosto sopraggiungono attratte dalla melata che viene prodotta dalle cocciniglie, di cui si nutrono, ma non sono esse stesse agenti di danno per la pianta. Il controllo delle cocciniglie indirettamente elimina anche la relativa presenza delle formiche.
Le formiche possono – circostanza piuttosto rara – insediarsi in formicaio all’interno dei tronchi di vecchi olivi. Anche in questo caso va ricordato che la formica non si nutre del legno e non attacca direttamente la pianta, ma sfrutta cavità e danni preesistenti alle strutture legnose.
Cosa posso usare x eliminare la fuligine dell’ulivo….
Gentile Giovanni, aldilà della bagnatura con soda all’1% che può essere di aiuto, non si fanno trattamenti specifici contro la fumaggine.
Come espresso nell’articolo, essenziale è il controllo del fattore che predispone alla comparsa della fumaggine e che normalmente risiede in una evidente infestazione di cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae).
Contro il fitofago valgono in primis tutte le misure preventive, partendo da una buona potatura che rimuova i rami più colpiti dall’insetto e che favorisca l’arieggiamento della chioma.
Solo in caso di infestazioni gravi – 5-10 neanidi (forma giovanile) per foglia dopo la schiusura estiva delle uova – si ricorre a trattamenti con olio minerale bianco o fosmet.
Si consiglia di consultare le linee regionali di riferimento per la lotta integrata prima di eseguire i trattamenti.
Sapone molle può essere valido per combattere la fumaggine dell’olivo?
Il “sapone molle” può essere utilizzato in biologico e, per la sua relativa sicurezza d’uso, anche in contesti di orti e giardini.
Secondo quanto è grave l’infestazione può sortire un effetto limitato sia sulla rimozione della patina fungina dalle foglie, sia sul controllo della cocciniglia mezzo grano di pepe, che, come spiegato nell’articolo, è la più comune causa, indiretta, della fumaggine. Contro la cocciniglia si possono usare, anche in bio, gli oli minerali bianchi: il trattamento deve essere effettuato quando sono presenti sulla chioma le neanidi (2-3 per foglia).
Resta fondamentale favorire la penetrazione della luce, la circolazione dell’aria all’interno della chioma e il rinnovo della vegetazione con la potatura.
In realtà è noto che le formiche sono allevatrici di cocciniglie: da wiki… La simbiosi delle formiche con le cocciniglie farinose raggiunge spesso livelli di mutualismo più sofisticati rispetto a quella con gli afidi[4]: alcune specie radicicole sono addirittura allevate nei formicai, altre, ad habitat epigeo, sono protette in ricoveri
Gentile lettore, La ringrazio per il suo commento; quello che riporta è corretto, ci sono numerosi casi di relazioni simbiotiche molto strette tra diverse alcune formiche e specie di cocciniglie (farinose o cotonose ma anche coccidi). Ma il caso delle formiche che “allevano” le cocciniglie non è quello dell’insetto sopracitato rilevante per l’olivo, la cocciniglia mezzo grano di pepe.
La relazione che si instaura tra questa e le specie di formiche presenti negli areali olivicoli è una associazione mutualistica, non obbligata: le cocciniglie beneficiano (e quindi possono accrescere, in termini di popolazione) dell’effetto di protezione dai predatori naturali conseguente alla presenza delle formiche; ma la presenza delle formiche non è condizione necessaria per il loro ciclo biologico e la loro riproduzione nell’oliveto.
Questo ha delle implicazioni anche sulle strategie di difesa: in caso di gravi attacchi di cocciniglia mezzo grano di pepe, si interviene a controllo della stessa e non contro le formiche.