Lavorare insieme per garantire che l’olio extra vergine d’oliva non manchi mai sulle tavole degli italiani. È l’obiettivo condiviso dai dirigenti di Fooi – Filiera olivicola olearia italiana, cioè la presidente Anna Cane e il vicepresidente Tommaso Lodioice, da poco nominati ai vertici dell’organismo interprofessionale, e il direttore Giuliano Martino, in un incontro con il sottosegretario per l’Agricoltura e la sovranità alimentare, Patrizio Giacomo La Pietra. Uno scambio di idee per avviare un progetto comune, capace di dare risposte serie alla richiesta di rinnovamento e rilancio della filiera olivicolo olearia.
Fooi: «Creare la nuova Interprofessione dell’olio d’oliva»
Fooi intende offrire massima collaborazione alle istituzioni che sovrintendono al comparto olivicolo-oleario, cercando insieme soluzioni che lo aiutino in questo momento complesso.
Il primo passo in tal senso è la creazione della nuova Interprofessione dell’olio d’oliva, su cui il ministero sta già lavorando, puntando al coinvolgimento di tutti i protagonisti del comparto.
A settembre è prevista una prima convocazione per discutere della nuova struttura, che, secondo i vertici dell’attuale Interprofessione “dovrà essere inclusiva e dialogare con tutti, in modo da gestire in maniera unitaria le problematiche della filiera.
Da Fooi timori per il futuro del comparto
La forte contrazione dei quantitativi di olio nell’ultima campagna (-27%), dovuta alla siccità, ancora perdurante nel Mediterraneo, e ai fenomeni ricorrenti di meteo estremo, destano pesanti preoccupazioni tra gli operatori della filiera olivicolo-olearia.
«Sono in molti a prevedere una buona campagna in Italia – ha spiegato la presidente Cane – tuttavia il timore per il futuro del comparto, duramente colpito dal cambiamento climatico, è sempre più forte. Cosa succederà di qui a un paio d’anni? Saremo in grado di mantenere le nostre posizioni a livello mondiale?».
Per l’Interprofessione è urgente delineare una strategia di lungo periodo, di concerto con le istituzioni. «È necessaria una visione nuova, che rilanci il comparto – ha ribadito il vicepresidente Loiodice – e ci consenta di far crescere le nostre produzioni in quantità e qualità».
L’aumento dei prezzi ha fatto calare i consumi
In particolare, l’organismo interprofessionale ha sottolineato come la ridotta quantità di olio e le tensioni sui prezzi abbiano determinato il calo dei consumi degli ultimi mesi.
«In un quadro economico così complicato, gli italiani potrebbero privilegiare prodotti a costo più contenuto, ma privi delle straordinarie qualità benefiche del nostro olio extra vergine d’oliva, impoverendo non soltanto la nostra economia ma anche la dieta quotidiana, con effetti nefasti sulla salute».
A tale scopo, i vertici del Fooi hanno proposto che il Masaf valorizzi nella comunicazione istituzionale gli aspetti salutistici dell’olio d’oliva, promuovendone il consumo.