I produttori pugliesi di olio extravergine d’oliva sono in difficoltà. Anche su essi si sono abbattuti i recenti forti rincari di energia, carburanti e altre materie prime, per un aumento totale del 15% dei costi medi di produzione. Lo afferma Coldiretti Puglia, che denuncia al contempo la giacenza nei magazzini pugliesi di 13mila tonnellate di olio extravergine di oliva importato, secondo i dati del report Frantoio Italia dell’organismo di controllo Icqrf del Mipaaf.
Coldiretti Puglia, i costi pesano, stretta sui controlli
Sulla produzione olearia, evidenzia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, egli stesso olivicoltore e frantoiano, «pesano il costo del carburante, raddoppiato in pochi mesi, il costo dell’energia elettrica e i rincari di vetro (+15%) per le bottiglie e carta (+70%) per le etichette, nonché i costi in crescita per imbottigliamento, confezionamento e trasporti. In questo difficile scenario serve una ulteriore stretta sui controlli, per fermare le pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Bisogna evitare in ogni modo, nel rispetto della legge sulle pratiche sleali fortemente voluta da Coldiretti, che l’attuale massiccio ricorso alle offerte promozionali di una parte della Gdo venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi di produzione, proprio quando i consumi di olio extravergine di oliva delle famiglie, sotto la spinta salutistica determinata dall’emergenza Covid-19, sono in crescita».
Indicazioni per acquisti consapevoli
In queste condizioni, prosegue Muraglia, «è importante verificare attentamente l’etichetta, anche se sulle bottiglie di olio extravergine d’oliva ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente. Coldiretti consiglia di diffidare dei prezzi troppo bassi, di acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio extravergine d’oliva prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive».