Olivicoltura del nord Italia e Slovenia, 4 edizione della Giornata tecnica

giornata tecnica olivicoltura 2024
A Riva del Garda si è svolta la 4a Giornata tecnica olivicoltura delle regioni produttive del Nord Italia e della Slovenia

Per il settore dell’olivicoltura del Trentino, ma anche in generale nel Nord Italia e nella Slovenia, il 2023 è stato un anno positivo per la produzione, ma ha dovuto affrontare alcune sfide, come la cascola precoce e l’alternanza di produzione.

L’edizione 2024 della Giornata tecnica dell’olivicoltura, svolta a Riva del Garda e organizzata dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con

  • l’Università degli studi di Verona,
  • l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli-Venezia Giulia
  • e l’Istituto Agrario e Forestale di Nova Gorica in Slovenia.

L’incontro, introdotto da Maurizio Bottura, dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, e moderato da Lanfranco Conte, presidente della Società Italiana per lo Studio delle Sostanze Grasse, ha presentato un resoconto della stagione produttiva 2023 al fine di promuovere un confronto tra queste aree olivicole e sulle problematiche che l’olivicoltura presenta.

Produzioni a confronto

I tecnici della FEM hanno evidenziato che nel 2023, rispetto al 2019 e 2021, non si è verificato in modo così netto il fenomeno dell’alternanza di produzione: nell’Alto Garda trentino le olive raccolte sono state circa 1.220 t, l’olio extra vergine (evo) ottenuto è stato circa 156 t con una resa media del 12,8%, comunque inferiore al 2022 che aveva visto una produzione elevata, attestandosi sulle 2.975 t di olive e le 456 t di olio, con una resa media del 15%.

Indagini sulla cascola verde

Un nuovo fenomeno di cascola precoce delle olive sta causando enormi perdite di produzione negli oliveti del Nord Italia e in Slovenia. Condotte in Veneto, nel triennio 2021-2023, numerose indagini sia in condizioni di campo che di laboratorio allo scopo di studiare l’eziologia e il ruolo dei patogeni fungini e degli insetti nocivi. La conclusione del lavoro di ricerca evidenzia che l’attività trofica della cimice asiatica potrebbe essere responsabile della cascola precoce delle olive. Per creare strategie di difesa che funzionino a lungo termine, sono necessarie indagini aggiuntive. Rilevato in Slovenia lo stesso fenomeno legato alla cimice asiatica, soprattutto sulle varietà Leccino, Pendolino e Santa Caterina.

Impollinazione incrociata in Casaliva e Leccino

L’alternanza di produzione affligge, da alcuni anni, le aree olivicole del nord-est italiano. In alcune annate, come 2019 e 2021, ci sono state riduzione della produzione superiore al 90%.

I dati degli esperimenti in campo nell’areale gardesano sottolineano il ruolo degli impollinatori nel mantenere un’adeguata allegagione, sebbene sia dimostrato che alcune tecniche culturali sono almeno parzialmente efficaci nel gestire l’alternanza.

Linee guida per la gestione della cimice asiatica negli oliveti

Presentate, nel corso della giornata tecnica, le “Linee guida per la gestione della cimice asiatica”, sviluppate dalla Fondazione Mach in collaborazione con le Università di Trento, Verona, Padova e ERSA. L’obiettivo è fornire indicazioni operative agli olivicoltori del nord Italia che subiscono i danni alle drupe (cascola verde), nel rispetto dei principi di sostenibilità e lotta biologica.

A partire dal 2020, in tutte le zone di questa zona olivicola di circa 32.000 ha, è stata anche rilasciata negli oliveti la vespa samurai (Trissolcus japonicus), nemico specifico della cimice asiatica. La diffusione di questi insetti, che sembrano essersi insediati stabilmente, potrebbe contribuire al contenimento naturale della popolazione della cimice asiatica, limitando l’uso di input chimici.

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Contenimento dell’occhio di pavone in Friuli-Venezia Giulia con bassi apporti di rame

A partire dal 2021, una prova sperimentale pluriennale di confronto con prodotti adesivanti e bassi apporti di rame, è stata condotta per il controllo dell’occhio di pavone (Venturia oleaginea) su olivete della varietà Bianchera, particolarmente sensibile a questo patogeno.

I primi risultati degli anni 2022 e 2023 mostrano che l’aggiunta di adesivanti ai prodotti rameici aumenta la loro durata, in particolare durante periodi con alte precipitazioni.

Gli uliveti dell’Alto Garda: habitat di rilevanza naturalistica

L’uliveto non è solo un sistema produttivo, ma ha anche un valore paesaggistico, culturale, sociale e naturalistico. Pertanto, è una parte significativa del marketing territoriale. L’indagine condotta per conto del Comune di Riva del Garda e nell’ambito del PSR 2014 2020 ha evidenziato una serie di risultati. Questi includono la definizione di un uliveto come habitat di rilevanza naturalistica oltre che agricola, l’acquisizione di conoscenze scientifiche di valore per la divulgazione e l’educazione ambientale, l’ampliamento delle funzioni dell’uliveto, la scoperta di una valenza naturalistica unica e di elevato potenziale per il marketing che va ad aggiungersi ai più tradizionali aspetti di produzione agricola di qualità e di paesaggio.

L’incontro completo è disponibile sul canale YouTube della Fondazione Mach.


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Olivicoltura del nord Italia e Slovenia, 4 edizione della Giornata tecnica - Ultima modifica: 2024-02-09T11:22:54+01:00 da Barbara Gamberini

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