Per la campagna oleicola 2016/2017 GEA Iberia prevede un calo dell'8% della produzione di olio d'oliva rispetto alla precedente campagna. Lo studio, condotto annualmente da Juan Vilar, vice presidente esecutivo della società, raccoglie i dati da 500 fonti presentate in 47 Paesi produttori di olio d'oliva. La produzione sarebbe in calo sebbene la superficie coltivata nel Mondo sia cresciuta quest’anno di 85mila nuovi ettari (+1%). Le previsioni però, avverte Villar, vanno prese con estrema cautela in attesa di vedere come inciderà la situazione climatica da oggi alla raccolta.
Il calo previsto in Europa (che rappresenta il 78% della fornitura globale) dovrebbe essere di oltre il 4%; l’Italia con un -74% e la Grecia (-26%) sarebbero i veri artefici del crollo, mentre il Portogallo perderebbe solo un poco più del 4%; per la Spagna invece si prevede una crescita del 9% e per la Turchia un +17%.
L'Africa, che detiene l’11% della produzione totale mondiale, ridurrà l'offerta a causa della caduta dei suoi due maggiori produttori: Tunisia produrrà -27% e Marocco -18% (per una produzione ciascuno di 100mila t).
In America (2% della produzione mondiale) dovrebbe crescere la produzione a seguito della crescita negli Stati Uniti (+6%), o in Uruguay; in leggero calo Cile (-3%) e Argentina (-9%).
L'Asia, con oltre l'8% della produzione mondiale, vedrà diminuire la produzione soprattutto in Giordania, Palestina e Siria (-21, -16, e -43%); in crescita invece in Arabia (+9%) e Cina (+37%).
Stime produttive 2016/2017
- Spagna 1,53 milioni di t
- Italia 270mila t
- Grecia 245mila t
- Turchia 173mila t
- Portogallo 95mila t