Non sarà più possibile immettere sul mercato il cosiddetto “tappo a biglia”, secondo un protocollo d’intesa firmato lo scorso 16 dicembre dalle aziende produttrici di dispositivi antirabbocco, dalle associazioni di produttori di olio, frantoiani e confezionatori, nonché dai rappresentanti di distributori e pubblici esercizi della ristorazione.
L’accordo è stato siglato dal ministero dello Sviluppo economico (Mise) in collaborazione con il Mipaaf, a seguito dell’accertamento di numerosi incidenti e dei rischi per la salute poiché il dispositivo, a seguito di una relativamente facile manomissione, può rilasciare la sfera nell’olio o nelle pietanze.
Il tipo di tappo “bandito”
Il protocollo d’intesa riguarda una specifica tipologia di tappi per l’olio, quella composta da tre pezzi + biglia «avente un solo aggancio interno – così il documento ufficiale del Mise - e nessun aggancio esterno al collo della bottiglia, tale da renderlo facilmente estraibile con rottura del cestello e caduta della biglia di vetro nella confezione di olio».
Sempre secondo l’accordo, per tale tipo di tappo non si potrà utilizzare la dicitura commerciale di tappo antirabbocco.
Scorte da smaltire nei prossimi nove mesi
Con il protocollo le aziende produttrici di dispositivi antirabbocco si impegnano a smaltire le scorte nei prossimi nove mesi ma anche a “individuare soluzioni costruttive alternative”, che risultino più sicure per il consumatore.
Il termine dei nove mesi vale anche per i confezionatori e distributori di olio, ai quali spetta anche il compito di informare clienti e consumatori dei rischi associati all’uso improprio del dispositivo finché sarà presente in commercio.