Secondo le statistiche dell’Unione Europea, nel 2017 oltre 950.000 decessi sono stati attribuibili a diete malsane. Le etichette nutrizionali sono considerate mezzi utili per aiutare i cittadini a scegliere alimenti sani. L’etichettatura nutrizionale, infatti, è uno strumento molto importante perché fornisce immediatamente al consumatore le informazioni necessarie per confrontare un prodotto con un altro e per valutare se soddisfa o meno le sue esigenze dietetiche, permettendogli di fare una scelta consapevole. L’obiettivo principale dell’etichettatura nutrizionale è sviluppare un metodo per combattere le malattie legate ad abitudini alimentari scorrette.
I profili nutrizionali relativi agli alimenti sono utili a distinguere quelli squilibrati nell’apporto di energia, nutrienti e sodio. L’etichettatura nutrizionale e i claim salutistici sono stati introdotti con il preciso scopo di impedire che i presunti benefici per la salute possano essere illecitamente usati come strumenti di marketing.
Con il Regolamento 1169/2011, l’Unione Europea ha definito le modalità con cui formulare le etichette degli alimenti “confezionati” per informare correttamente i consumatori. La norma, oltre a rendere obbligatorie le informazioni sugli allergeni e sulle componenti nutrizionali degli alimenti confezionati, offre l’opportunità di inserire in etichetta forme supplementari di espressione e presentazione che possono aiutare i consumatori a comprendere meglio la dichiarazione nutrizionale ed effettuare scelte migliori.
Nell’ambito della strategia “Farm to Fork”, il percorso pensato per condurre verso un sistema alimentare più sano e sostenibile, la Commissione Europea ha inteso proporre un sistema di etichettatura nutrizionale obbligatoria armonizzato a livello UE, che dovrebbe essere adottato entro la fine del 2022. La sfida europea è identificare un sistema di etichettatura uniforme per tutta l’Europa che non penalizzi ma promuova uno stile di vita sano. Gli obiettivi della strategia Farm to Fork riconoscono chiaramente che la nostra salute inizia dalla qualità del cibo che mangiamo. Promuovere un’alimentazione sana significa anche fare prevenzione per sconfiggere alcune malattie come l’obesità, in particolare nell’infanzia, il cancro, il diabete.
Etichetta nutrizionale degli alimentari, gli attuali sistemi
Nell’Unione Europea esistono sistemi differenti di etichettatura nutrizionale, ma al centro del dibattito nazionale si collocano i due sistemi proposti dalle nazioni che si contendono lo scettro della leadership del mercato agro-alimentare, Francia e Italia.
La proposta francese è il Nutri-Score (fig. 1). Il Nutri-Score utilizza un algoritmo per valutare gli alimenti con scala da A a E, assegnando punti positivi per contenuto di proteine, frutta e fibre e punti negativi per grassi saturi, zuccheri e sodio. Il verde scuro e la lettera A sono assegnati ai prodotti con la migliore qualità nutrizionale, mentre l’arancione scuro e la lettera E sono assegnati ai prodotti con la più bassa qualità nutrizionale.
La proposta italiana è il Nutrinform Battery (fig. 2). Il Nutrinform Battery è pensato come una batteria che indica le percentuali di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale apportati dalle singole porzioni rispetto alla quantità giornaliera raccomandata.
A fronteggiarsi, dunque, due approcci antitetici:
- una etichettatura semaforica, il Nutri Score, basata su 5 lettere e 5 colori (per 100 g di prodotto) che, con una semplificazione metaforica, “regola il traffico dei prodotti” autorizzando, con il colore verde, il transito delle confezioni dallo scaffale al carrello e intimando uno stop all’acquisto se il colore è rosso, sollevando il consumatore dall’onere di essere il “vigile all’incrocio” tra gli ingredienti che compongono l’alimento e i bisogni nutrizionali individuali che derivano da fattori complessi come età, genere, stato di salute e attività fisica;
- una etichettatura monocromatica, il Nutrinform Battery, densa di informazioni quantitative, riferite ad una porzione, espresse in termini assoluti e percentuali, solo undici numeri differenti che delegano al consumatore la responsabilità di comprendere se un alimento è sano o meno, superando l’ostacolo di un codice universale di comunicazione, invertito rispetto al buon senso comune, che attribuisce, paradossalmente, il valore positivo alla batteria scarica e il valore negativo alla batteria carica.
È ora di smettere di contare le calorie
Ad accomunare l’approccio del Nutri Score e del Nutrinform Battery è l’enfasi data alla quantità di calorie quale strumento di controllo dell’obesità nella popolazione. Sappiamo da tempo che il “cibo può essere la più potente medicina o la forma più lenta di veleno”, e gli studi sulla alimentazione umana hanno subito una rapida evoluzione. Il concetto di nutrizione, basato sul valore nutritivo di un alimento, inteso come contenuto percentuale di macro e micro-molecole utilizzabili dall’organismo (proteine, grassi, carboidrati, sostanze minerali, vitamine) a fini plastici o energetici (parametri quantitativi), si è ampliato integrando le nuove discipline, nutraceutica, nutrigenetica e nutrigenomica, enfatizzando gli aspetti qualitativi dei prodotti, in termini di presenza di prebiotici, probiotici e molecole funzionali capaci di modulare il microbiota intestinale e dialogare con il DNA, influenzando l’espressione genica, e di conseguenza lo stato di salute e l’aspettativa di vita degli individui.
La conferma che il valore assoluto delle calorie introdotto con la dieta non è, da solo, la determinante nell’incidenza del rischio di malattie non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, viene dal più grande progetto epidemiologico europeo dell’ultimo decennio, il progetto PREDIMED, che ha dimostrato che l’intervento dietetico integrativo con alimenti funzionali, come l’olio extra vergine di oliva e la frutta secca a guscio, determini riduzioni consistenti nel rischio di malattie cardiovascolari indipendentemente dall’apporto calorico complessivo del regime dietetico. I ricercatori hanno concluso che l’effetto benefico dell’integrazione dietetica era riconducibile all’apporto di acido ∂-linoleico, polifenoli (presenti esclusivamente negli oli extravergini e non nei prodotti raffinati) e acidi grassi Ω-3 , che esercitavano effetti positivi sulla salute attenuando infiammazione, aterosclerosi e trombosi anche nei soggetti che avevano un apporto calorico superiore al fabbisogno giornaliero. Al contrario, il consumo di grassi trans, molecole frequentemente rappresentate negli alimenti super-processati, determinava un incremento della proteina C reattiva e altri marcatori infiammatori.
Questa evidenza dimostra che, soprattutto nel settore degli oli di oliva, sia il Nutri-Score che il Nutrinform Battery non sono idonei a rompere l’asimmetria di informazione che porta molti consumatori europei a non comprendere le differenze qualitative, e il valore commerciale che ne deriva, tra l’olio extravergine e l’olio di oliva. Essendo sistemi che valutano quantitativamente solo le macromolecole, non aiutano il consumatore a distinguere, all’interno della categoria merceologica extravergine, tra l’ampia gamma di prodotti che si differenziano per origine, cultivar, certificazioni biologiche o di sostenibilità, concentrazione di acido oleico, polifenoli e tocoferoli, e che fanno la differenza tra un prodotto “condimento” e un alimento funzionale. Implementare un modello di etichettatura che accomuna prodotti diversi senza consentire di identificare il migliore all’interno della stessa categoria commerciale ha tre effetti contrari ai propositi dei legislatori europei:
- non contribuisce ad accrescere la consapevolezza dei consumatori all’atto dell’acquisto;
- non svolge correttamente la funzione di educare all’aderenza di una dieta sana che migliori l’aspettativa e la qualità di vita dei cittadini;
- non incoraggia né incentiva i produttori a migliorare la qualità dei prodotti e la sostenibilità del processo produttivo.
Cibo buono per l’uomo e per il pianeta
Gli obiettivi della strategia Farm to Fork riconoscono chiaramente che la salute dei cittadini inizia dalla qualità degli alimenti e che promuovere un’alimentazione sana significa anche includere la “sostenibilità” tra gli aspetti qualitativi che un’etichetta dovrebbe comunicare. Il Nutri-Score è un modello di etichettatura sviluppato all’alba dell’adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) da parte delle Nazioni Unite nel 2015 e almeno cinque anni prima del programma del Green Deal europeo. Alla luce dei cambiamenti epocali che gli eventi pandemici hanno comportato, costringendo anche nazioni e cittadini a rivedere gli stili di vita non solo secondo i bisogni individuali degli esseri umani ma anche secondo i bisogni di salute del pianeta, le conoscenze che hanno condotto allo sviluppo del Nutri Score, potrebbero, ad oggi, essere considerate insufficienti e superate dall’impulso accelerato che la conoscenza scientifica ha subito negli ultimi anni. Il rischio che si prospetta all’orizzonte del termine temporale che la Commissione Europea si è data per approvare un nuovo regolamento armonizzato per le etichette nutrizionali FOP (Front Of Pack), il 2022, è la scelta di uno standard che rischia di essere obsoleto prima ancora di diventare cogente.
L’imperativo della futura approvazione di un modello condiviso di etichettatura FOP dovrà essere la capacità di incrementare la consapevolezza dei cittadini europei verso l’aderenza a regimi dietetici sani e sostenibili, che abbiano un basso impatto ambientale e contribuiscano alla sicurezza alimentare e nutrizionale e a una vita sana per le generazioni presenti e future, in linea con gli obiettivi dell’ambizioso documento politico Green Deal, che mira a promuovere l’uso efficiente delle risorse, a ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento ambientale, favorendo la cosiddetta “transizione verde”.
La Dieta Mediterranea
Riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, la dieta mediterranea contribuisce al miglioramento della salute, al minor impatto ambientale e a preservare la ricchezza della biodiversità, contribuendo a generare un alto valore socioculturale e con ritorni positivi sull’encomia locale.
Educare alla Dieta Mediterranea significa anche diffondere e valorizzare un modello di consumo sostenibile in grado di garantire la sicurezza alimentare, promuovere stili di vita sani, condividere buone pratiche alimentari e contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU e di quelli stabiliti dall’Unione Europea.
Il Med Index, sviluppato nell’ambito del progetto Competitive di Ager, si basa sulla evidenza scientifica che la Dieta Mediterranea è un modello alimentare sostenibile ed efficace nella riduzione del rischio di insorgenze di malattie croniche non trasmissibili come le patologie metaboliche, cardio-vascolari, neurodegenerative ed oncologiche.
Se lo scopo delle etichette FOP è guidare il consumatore verso scelte alimentari salutari che migliorino l’aspettativa e la qualità di vita riducendo la spesa sanitaria, e la dieta mediterranea è riconosciuta come il modello alimentare più idoneo al conseguimento dell’obiettivo, il Med Index (fig. 3) è un sistema rapido ed immediato per riconoscere i prodotti alimentari salutari ed incentivare i produttori verso prodotti migliori e processi sostenibili.
Aspetti riportati dalla nuova etichetta
Il Med index:
- ha la forma triangolare della piramide, simbolo di un regime dietetico sano;
- nell’apice ha l’indicazione del numero di porzioni dell’unità di vendita, espressa graficamente anziché in grammi per essere inclusiva verso tutti i consumatori, anche coloro che potrebbero non comprendere e utilizzare le informazioni numeriche per migliorare la consapevolezza nella scelta, in particolare quelli con scarsa alfabetizzazione nutrizionale, istruzione o membri dei gruppi etnici minoritari;
- nella fascia centrale l’apporto calorico è espresso sotto forma di intensità dell’attività fisica consigliata, bassa, media e alta, tale che si possa realizzare, attraverso lo stile di vita, un equilibrio tra calorie rispettano e tutelano e calorie ingerite e supportando l’evidenza scientifica che dieta e attività fisica, combinati, hanno un effetto epigenetico positivo; non sono espressi termini numerici assoluti o percentuali, che in assenza di competenze (funzione anche dell’età, del reddito e del livello di istruzione), non assumono un significato e non contribuiscono a cambiare positivamente scelte e comportamenti alimentari; al contrario, potrebbero avere un effetto dannoso sulle persone con disturbi alimentari (anoressia, bulimia ecc.);
- utilizza un codice di colore positivo (buono, più buono, il migliore) in antitesi al codice semaforico del Nutri Score e al codice monocromatico del Nutrinform Battery;
- include nella fascia più in basso i tre criteri della sostenibilità nutrizionale, ambientale e sociale (Tabella 1) in coerenza con l’agenda 2030 della sostenibilità e gli obiettivi con quelli del Green Deal, in particolare le strategie Farm to Fork e Biodiversity, informando i consumatori, fornendo non solo indicazioni sul fatto che il cibo sia buono o cattivo per la salute, ma se la scelta alimentare può essere sia nutriente che sostenibile.
Tabella 1. Criteri di attribuzione del livello di sostenibilità nutrizionale, ambientale e sociale del Med Index | |
Sostenibilità Nutrizionale | 1. Il prodotto è nel tradizionale paniere dei prodotti della dieta mediterranea 2. Il prodotto agroalimentare rispetta la biodiversità degli alimenti 3. Il prodotto agroalimentare rispetta la disponibilità stagionale |
4. Il prodotto agroalimentare ha un rapporto equilibrato di macronutrienti 5. Il prodotto agroalimentare ha un'indicazione nutrizionale 6. Il prodotto agroalimentare è riconosciuto da una certificazione di origine |
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7. Il prodotto agroalimentare contiene prebiotici 8. Il prodotto agroalimentare contiene probiotici 9. Il prodotto agroalimentare ha un'indicazione sulla salute |
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Sostenibilità Ambientale | 1. Il prodotto agroalimentare è locale e certificato dal sistema di tracciabilità 2. Il processo produttivo del prodotto agroalimentare avviene nel pieno rispetto delle normative ambientali 3. Il prodotto agroalimentare è a residuo zero da sistemi di agricoltura convenzionale |
4. Il prodotto agroalimentare è a residuo zero da sistemi di agricoltura biologica 5. Il prodotto agroalimentare nasce da una gestione ecologica di tutti i rifiuti durante l'intero ciclo produttivo 6. Il prodotto agroalimentare è progettato per limitare gli sprechi associati al suo consumo |
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7. Il processo produttivo del prodotto agroalimentare utilizza energie rinnovabili 8. Il prodotto agroalimentare ha una certificazione di sostenibilità ambientale relativa al carbon footprint 9. Il prodotto agroalimentare ha una certificazione di sostenibilità ambientale relativa all'impronta idrica |
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Sostenibilità sociale | 1. Il processo produttivo nel pieno rispetto della normativa sul lavoro 2. il reddito derivante dal prodotto agroalimentare è equamente suddiviso tra gli attori della filiera 3. i sistemi produttivi del prodotto agroalimentare il paesaggio mediterraneo e il suo ruolo identitario |
4. il produttore attua azioni di educazione alimentare 5. Il produttore investe in R&S finalizzato a sostenere il benessere e la qualità della vita delle persone 6. Il produttore misura gli impatti del processo produttivo sulla società (bilancio sociale, SLCA, ecc.) |
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7. Il produttore intraprende azioni positive per promuovere l'equità di genere 8. Il produttore intraprende azioni positive per ridurre la disuguaglianza tra le generazioni 9. Il produttore mette in atto azioni positive per creare nuovi posti di lavoro e ridurre le migrazioni forzate di capitale umano che impoveriscono il territorio |
L’utilizzo del Med Index può creare efficacemente le condizioni affinché le filiere alimentari mediterranee (agricoltori, trasformatori, distributori, rivenditori e ristoratori) producano, lavorino, distribuiscano cibi più sani e sostenibili (fig. 4).
Il Med Index applicato all’olio extravergine
Il Med Index è un’etichetta positiva che guida i consumatori verso le scelte migliori eliminando i problemi dell’asimmetria di informazione tipici di alcuni prodotti, come, ad esempio, l’olio extravergine di oliva, che nel caso del Nutri Score, raccoglie lo stesso punteggio dell’olio di oliva, nonostante la ricchissima letteratura scientifica internazionale che sottolinea la differenza, in termini salutistici, tra le due categorie di olio.
Le figure 5 e 6 mostrano il Med index applicato a due differenti tipologie di olio extravergine di oliva, rispettivamente quella di un olio in promozione e quella di un olio di alta gamma.
Il Med Index dell’olio extravergine in promozione (fig. 5) grazie al codice iconografico consegna ai consumatori istantaneamente le seguenti informazioni: l’olio extravergine è un condimento e in quanto tale la confezione contiene numerose dosi. La dose giornaliera consigliata, anche dall’EFSA, 20 g al giorno, essendo costituita da trigliceridi, richiederà di essere bilanciata da una attività fisica di intensità moderata per il raggiungimento dell’equilibrio tra calorie ingerite e spesa energetica. Pur non presentando elementi distintivi relativi a certificazioni di origine, ambientali o claim salutistici, è una scelta buona perché l’olio extravergine di oliva è la fonte lipidica principale nel paniere dei prodotti idonei per la dieta mediterranea.
Il Med Index dell’olio extravergine di alta gamma (fig. 6) grazie al codice iconografico consegna ai consumatori istantaneamente le seguenti informazioni: l’olio extravergine è un condimento e in quanto tale la confezione contiene numerose dosi. La dose giornaliera consigliata richiederà di essere bilanciata da una attività fisica di intensità moderata per il raggiungimento dell’equilibrio tra calorie ingerite e spesa energetica. Il prodotto in questione, olio extravergine di oliva, oltre ad essere la fonte lipidica principale nel paniere dei prodotti idonei per la dieta mediterranea, è dotato di numerosi elementi distintivi relativi a certificazioni di origine (Dop), certificazioni ambientali (è un olio biologico con certificazione di sostenibilità) e riporta tre claim salutistici (polifenoli, vitamina E e acido oleico), elementi che nel complesso ne fanno la scelta migliore, e, in termini di valore, garantiscono un premio di prezzo.
L’implementazione del Med Index, rompendo l’asimmetria di informazione, può creare un dialogo costruttivo con l’industria perché è uno strumento semplice e positivo per i consumatori che possono essere informati sia sugli aspetti qualitativi dei prodotti alimentari che sull’impatto del sistema produttivo del prodotto.
Il Med Index può essere utile per soddisfare i bisogni alimentari presenti e futuri sia dei cittadini che del pianeta perché può aiutare i cittadini a cambiare le scelte e i modelli alimentari anche in termini di sostenibilità, incoraggiando per di più la pratica dell’attività fisica; può, inoltre, stimolare le aziende ad attuare e sviluppare nuove pratiche di produzione che riducano gli impatti ambientali e conservino le risorse, soddisfacendo i bisogni alimentari e nutrizionali e riducendo gli sprechi alimentari.
Una proposta aperta a tutta la filiera agroalimentare
La proposta del Med Index è un primo passo, aperto allo scambio e al confronto in vista della scelta armonizzata del sistema di etichettatura nutrizionale obbligatoria previsto dalla strategia Farm to Fork e che dovrebbe essere adottato entro la fine del 2022, e mira a coinvolgere l’intera comunità formata da:
- il mondo accademico e della ricerca, luogo dove si sviluppano conoscenze e innovazioni;
- i decisori politici, coloro che recepiscono le tendenze dell’innovazione e hanno l’onere di convertire la massa critica della conoscenza in norme e leggi a tutela dei cittadini,
- i portatori di interesse (stakeholder) che subiscono o beneficiano degli impatti di regolamenti e leggi approvate dai decisori politici (policy maker) sulla base dell’avanzamento delle conoscenze scientifiche, modulando, in funzione delle stesse, le attività produttive, e modificando la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della produzione;
- i cittadini che, attraverso le leggi, possono aspirare ad un miglioramento della speranza di vita e della qualità della vita, aumentando il livello di consapevolezza dei processi decisionali di acquisto del cibo.
Occorre invocare e ottenere una proroga sulla scadenza temporale scelta dalla Commissione Europea per l’approvazione di un modello di etichettatura unico sollecitando nuovi e approfonditi studi scientifici trans-nazionali mirati a valutare non solo il comportamento del consumatore, le preferenze e la comprensione dei diversi schemi FOP, e gli effetti sull’acquisto di cibo con le implicazioni per la dieta e la salute, ma anche e soprattutto un elemento sul quale non esistono dati su cui basare una scelta responsabile, e cioè il potenziale impatto dell’etichettatura nutrizionale FOP sul commercio intra ed extra-europeo di prodotti alimentari.
L’articolo è pubblicato su Olivo e Olio n. 6/2021
Dall’edicola digitale al perché abbonarsi
Il progetto COMPETiTIVE di AGER (Agroalimentare e ricerca- è un progetto di collaborazione tra Fondazioni di origine bancaria unite per promuovere e sostenere la ricerca scientifica nell’agroalimentare italiano) promuove la diffusione dei claim salutistici come strumenti di marketing innovativi per il comparto utili ad informare con chiarezza i consumatori e consolidare la leadership dell’olio extravergine di oliva italiano a livello nazionale ed internazionale, assicurando ai cittadini un prodotto di alta qualità nutrizionale, salutistica e sensoriale, e garantendo la giusta redditività alle imprese.