A metà novembre in Puglia la campagna olivicolo-olearia è ormai entrata nel vivo, tanto che le previsioni produttive di settembre-ottobre si sono tradotte in risultati evidenti, anche se ancora non pienamente definitivi. La produzione di olive, sia pure in crescita rispetto al 2020, segna un calo del 30% rispetto alle medie storiche. L’hanno intaccata pressoché dovunque la siccità e le alte temperature estive, nella provincia di Lecce e nella parte meridionale di quella di Brindisi anche l’infezione causata dal batterio Xylella fastidiosa. Così la produzione di olio di oliva sarà pari a circa 145.000 tonnellate, quindi ben distante dalle medie storiche pugliesi di 200.000 tonnellate. La qualità si rivela però, da nord a sud della regione, eccezionale, favorita anche dall’assenza di attacchi della mosca delle olive. Eppure i prezzi dell'olio extravergine di oliva sono davvero bassi. È questa la disamina sull’andamento dell’annata olivicolo-olearia presentata da Coldiretti Puglia in occasione dell’apertura dell’attività dell’Antico Frantoio Muraglia di Andria, il cui frantoiano è il presidente regionale pugliese di Coldiretti, Savino Muraglia.
Calo di produzione i tutti i territori olivicoli pugliesi
Il calo complessivo regionale è evidente scendendo nei singoli territori. Nelle province di Bari e Barletta-Andria-Trani, culla della produzione olivicola e olearia in Puglia, l’andamento climatico sfavorevole ha ridotto fortemente le produzioni olivicole: malgrado l’ottima fioritura, le piante hanno sofferto durante l’allegagione per gli sbalzi termici e la siccità e nel resto del ciclo colturale per la siccità; le aziende olivicole in asciutto hanno registrato un decremento produttivo del 30%.
La provincia di Foggia denuncia un calo della produzione di olive del 20%: la diminuzione è più sensibile (-30%) a Manfredonia, San Giovanni Rotondo e Torremaggiore, meno evidente a Lucera e Troia (-10%), mentre da Carpino a Vieste, da Ascoli Satriano a Bovino fino a Cerignola il carico di olive è decisamente più alto, anche per l’annata di carica.
Nel Brindisino la mancanza di precipitazioni e le temperature molto elevate hanno causato una riduzione complessiva del 20-25%. Purtroppo nell’intera provincia di Brindisi continua l’avanzata della Xylella, con presenza sempre più diffusa dei disseccamenti caratteristici dell’infezione, soprattutto nella parte meridionale dove la produzione è diminuita del 50% rispetto alle annate precedenti.
Le aree settentrionali della provincia di Taranto registrano riduzioni di olive del 30% per l’eccessivo calo della temperatura durante l’allegagione, invece a sud la produzione si attesta nella media delle altre annate.
Nel Salento profondo, cioè in provincia di Lecce, la produzione di olive e di olio è stata quasi completamente azzerata (-70%) dall’infezione diffusa causata dal batterio Xylella.
Prezzi bassi per l’olio extravergine d’oliva
Eppure, denuncia Muraglia, malgrado il calo di produzione di olive e quindi di olio, il prezzo dell’olio extravergine di oliva si mantiene basso. «Il prezzo al consumo di un olio extravergine di oliva italiano di qualità deve oscillare fra 7,00 e 9,00 euro al litro. È il giusto prezzo che ricompensa e gratifica la filiera. Perciò non accetteremo alcuna speculazione sui prezzi dell’olio extravergine di oliva, che peraltro è di eccezionale qualità, perché i costi di produzione sono più che raddoppiati con pesanti ripercussioni sugli operatori seri della filiera, olivicoltori e frantoiani. Questi stanno lavorando in condizioni di gravi difficoltà, sostenendo costi a volte persino raddoppiati, soprattutto per irrigare durante l’estate siccitosa. Inoltre sopportano il peso dell’assenza di manodopera sia per la raccolta sia per la gestione dei frantoi. Perciò olivicoltori e frantoiani devono vedersi riconosciuto il loro lavoro con giuste remunerazioni. Coldiretti Puglia vigilerà affinché vengano stanate e perseguite eventuali speculazioni, sostenendo tutte le necessarie azioni di contrasto messe in campo dagli organismi di controllo e dalle forze dell’ordine».
Perché le grandi aziende pugliesi mettono in commercio nella gdo olii evo a 4,50 euro il litro? Essi, hanno contribuito ad abbassare e svendere olii fatti da piccoli produttori. Questo non va bene per il made in Italy, a questo punto non valorizzate più il prodotto pugliese, perché sarà sempre peggio.