Tracciabilità automatica nella filiera olivicolo-olearia

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Un esempio di tecnologia per migliorare la sostenibilità e la competitività del comparto messa a punto in un recente progetto di ricerca

Attualmente l’Italia è il terzo paese al mondo, dopo Spagna e Tunisia, per superficie coltivata ad olivo pari a 955.000 ha, ma resta il secondo produttore mondiale con 4.250.192 q di olio (ISTAT, 2022).

Il nostro paese detiene il più ricco germoplasma olivicolo comprendente oltre 630 cultivar, con una elevata presenza di varietà locali che definiscono specifici areali a cui sono storicamente e culturalmente legate. L’olivicoltura italiana è diffusa oramai in tutte le regioni, compresa la Valle d’Aosta ove recentemente è stato censito il primo ettaro di oliveto (ISTAT, VII Censimento Agricoltura).

L’Italia ha il maggior numero di oli extravergini di oliva certificati (42 Dop e 8 Igp), 4 Dop per olive da tavola e 75 prodotti olivicoli riconosciuti Pat (Prodotti Agroalimentari Tradizionali), tuttavia, essendo il primo importatore mondiale di olio d’oliva, il prodotto imbottigliato come 100% italiano rappresenta meno del 30% della produzione totale. Queste circostanze fanno sì che vi siano produzioni di fascia medio-bassa, caratterizzate da una limitata valorizzazione del prodotto.

Olio di oliva, il problema delle frodi

Secondo i rapporti Ue di controllo sulle frodi alimentari, l’olio di oliva rientra fra le merci più colpite da manipolazioni fraudolente. La crisi degli ultimi anni ha esposto ancor di più le produzioni di qualità a forme di concorrenza sleale, che danneggiano produttori e consumatori. Nell’ambito della produzione e della vendita di olio di oliva extravergine, si ha a che fare soprattutto con contraffazioni commerciali, ovvero

  • l’attribuzione fraudolenta di denominazioni di origine controllata su merci prive dei requisiti;
  • produzione e commercializzazione di oli a denominazione di origine protetta (Dop) ottenuti da olive raccolte in zone esterne alla zona di riferimento e, più in generale, uso improprio dei marchi;
  • etichettatura scorretta nelle informazioni fornite, con descrizioni ingannevoli o non corrispondenti alle reali caratteristiche;
  • mancata o irregolare tenuta dei registri di carico-scarico e mancata conformità con le normative in merito al registro telematico Sian.

Una seconda tipologia di frode a cui si assiste nel mondo dell’olio extravergine di oliva è la falsificazione, quando un prodotto viene sostituito da un altro meno pregiato. Negli ultimi anni, ciò è avvenuto spesso come nel caso della miscelazione con oli di oliva di costo più basso, provenienti da Paesi extraeuropei come Tunisia o Marocco.

In Italia considerata la grande popolarità di questo condimento – siamo i primi al mondo per consumo pro capite – e del valore economico del settore, il tema dell’olio contraffatto è particolarmente sentito. (...)

Strumenti di tracciabilità

Per molti produttori l’utilizzo di un sistema di tracciabilità automatico permette di rafforzare il proprio prodotto di qualità con la possibilità di dare una garanzia completa e sicura di provenienza e di trasformazione del prodotto al fine di ottenere le caratteristiche dichiarate in etichetta.

Per registrare i dati ed ottenere un sistema integrato ed intelligente di Tracciabilità 4.0 sono necessari i seguenti elementi:

  • una serie di dispositivi intelligenti o smart (dotati cioè di uno o più sensori e di componenti microelettronici per l’acquisizione dei dati);
  • la connettività tipicamente senza fili (wireless);
  • il cloud e le piattaforme software di accesso utente e manutenzione.

Questi elementi cominciano ad essere disponibili ed a costi contenuti, proprio per questo è quindi possibile parlare di Tracciabilità 4.0 come di un settore in espansione sull’onda della digitalizzazione che ormai pervade tutto il nostro ambiente.

Il funzionamento, illustrato in figura 1, è semplice: i dispositivi sul campo sono “intelligenti” (smart) perché registrano i dati in base alla tipologia dei sensori montati e sono connessi al cloud dove invieranno i dati. (…)

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Figura 1 - Schematizzazione dell’Agricoltura 4.0

Sugli strumenti di tracciabilità dell’olio di oliva leggi anche:
Con il progetto “Certo” gli olivicoltori di Puglia uniti contro la contraffazione

Il sistema proposto

Nell’ambito del contratto di ricerca Olivosmart, la società SISSPre S.r.l. - Sistemi e Servizi di Precisione, con la collaborazione del Crea-OFA di Rende ha progettato un sistema di tracciabilità denominato Trust Three per la filiera olivicolo-olearia completamente automatico, economico e versatile (utilizzabile anche su altre filiere agro-alimentari). Nell’ambito del progetto, Crea e SISSPre hanno condotto una serie di sperimentazioni a livello aziendale per la valutazione dei diversi scenari possibili del flusso produttivo e dell’organizzazione aziendale a partire dalla fase di raccolta delle olive acquisendo le informazioni necessarie da registrare automaticamente ed inviare ad un server sicuro in cui viene archiviato l’archivio dati del cliente, tali dati vengono poi gestiti da un software di piattaforma in grado di numerose elaborazioni nel tempo tra cui statistiche di raccolta (performance di giornata e di periodo, confronti con periodi passati, performance per area di raccolta). (...)


Leggi l’articolo completo su Olivo e Olio n. 2/2023

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Gli autori dell’articolo sono del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Rende e del SISSPre S.r.l. di Milano

Tracciabilità automatica nella filiera olivicolo-olearia - Ultima modifica: 2023-03-21T08:45:04+01:00 da Barbara Gamberini

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