Fitofarmaci, nuove registrazioni ed estensioni

fitofarmaci per olivo
Foglie colpite da Spilocaea oleaginea
Le novità fitoiatriche per il 2021 includono l’estensione di un insetticida per il controllo della cimice asiatica e l’autorizzazione di nuovi formulati per il controllo dell’occhio di pavone e della mosca dell’olivo

La rassegna di inizio anno sulle registrazioni di prodotti fitosanitari per la difesa dell’olivo intercorse nel 2020, nonché sulle variazioni per estensione di etichetta, è limitata a pochi formulati. Nell’anno appena trascorso è stato autorizzato CABRIO WG per il controllo di Spilocaea oleagina, agente dell’occhio di pavone e di Colletotrichum spp., agente di lebbra, sia su olive da olio sia su quelle da mensa. In precedenza, la sostanza attiva pyraclostrobin era comunque impiegabile su olivo ma unicamente per la difesa dagli attacchi di lebbra. L’utilizzo del formulato, che è in grado di penetrare in profondità del tessuto fogliare e distribuirsi localmente, è consentito per un massimo di due interventi all’anno dall’emissione delle nuove foglie alla fine di luglio (fase fenologica di ingrossamento del frutto) con un tempo di carenza di 100 giorni. Sono quindi previste applicazioni primaverili-estive, mentre una eventuale difesa dalle infezioni di S. oleagina (foto in apertura) nel periodo autunnale è demandata all’utilizzo di altre soluzioni fitoiatriche.

Una modifica di etichetta con estensione alla difesa dalle infestazioni di cimice asiatica è stata approvata per il formulato DECIS EVO a base di deltametrina. La cimice asiatica (Halyomorpha halys) è un insetto originario dell’Asia orientale che, nei primi anni duemila, si è diffuso negli USA e in Europa. In Italia, dopo la prima segnalazione in Liguria nel 2007, si è diffusa in Emilia-Romagna a partire dal 2012 e successivamente nelle regioni del nord, del centro e più recentemente del sud della penisola. È un insetto altamente polifago, dotato di apparato boccale pungente succhiante. Il sintomo più comune sulle piante ospiti si manifesta con deformazioni degli organi vegetali attaccati (es. frutti), indurimenti dei tessuti in corrispondenza delle punture e suberificazione dei tessuti sottostanti. Su olivo i sintomi principali attribuiti alla cimice asiatica consistono in fenomeni di cascola anticipata delle drupe nella fase di ingrossamento del frutto; tuttavia il giudizio sulla causa di queste manifestazioni non trova concordi tutti i tecnici del settore.

Il Formulato DECIS EVO, autorizzato per il controllo delle infestazioni di H. halys su olivo, è impiegabile anche per la difesa da Saissetia oleae, Prays oleae, Bactrocera oleae, Aromia bungii, Philaenus spumarius (vettore di Xylella fastidiosa), alla dose di 40-50 ml/hl (0,4-0,7 l/ha). L’etichetta riporta un massimo di 3 applicazioni a distanza di 14 gg ed un tempo di carenza di 7 giorni. Nel corso dell’ultimo anno ha riscontrato, così come tutti i piretroidi autorizzati per il controllo della mosca dell’olivo, un rinnovato interesse da parte dei produttori a seguito del mancato rinnovo dell’autorizzazione dei prodotti a base di dimetoato. Si ricorda tuttavia che le piretrine, naturali o di sintesi, non hanno capacità di penetrazione all’interno dei tessuti vegetali e conseguentemente vanno impiegate con finalità adulticida nei confronti delle popolazioni del dittero. Si suggerisce inoltre di porre attenzione al rispetto delle fasce di rispetto non trattate dai corpi idrici superficiali che in assenza di dispositivi antideriva sono di 50 metri, che si riducono a 10 metri con l’impiego di ugelli antideriva ad induzione d’aria o similari con riduzione della deriva fino al 90%.

Lotta alla mosca olearia

Tra gli insetticidi attualmente autorizzati per il controllo della mosca dell’olivo e impiegabili con metodo larvicida nel corso del 2020 è stato autorizzato il formulato KESTREL, a base di acetamiprid, con una carenza di 7 giorni, inferiore rispetto ad altri prodotti contenenti la medesima sostanza attiva. Il suo impiego è consentito sia con trattamenti a tutta chioma in numero di due per anno sia con tre trattamenti su singole porzioni di chioma (spot) alla dose di 100 ml/ha in 30 l/ha di acqua, con l’aggiunta di un’esca alimentare/attrattiva per gli adulti del fitofago al 2% o alle condizioni di impiego previste per l’esca. Per l’esecuzione della lotta adulticida è sufficiente irrorare il 50% delle piante ed è buona pratica trattare tutte le piante perimetrali; applicare la miscela con ugelli che consentano dimensioni elevate delle gocce su una superficie di circa 1-2 mq per pianta trattata in funzione della dimensione della chioma.

Difesa  nel periodo invernale

In questo periodo dedicato alle operazioni colturali di pieno inverno è raccomandato ispezionare l’oliveto anche al fine di valutare lo stato fitosanitario della vegetazione. Non è infrequente riscontrare negli oliveti con sesto di impianto stretto la presenza di fumaggine, avversità che si manifesta con la formazione di croste di colore nero che ricoprono le foglie e i rami e che riducono le capacità fotosintetiche e di scambio gassoso della vegetazione.

Se la presenza di fumaggine è consistente si può verificare una riduzione dello sviluppo vegetativo con conseguente diminuzione della capacità produttiva delle piante attaccate. Questa patologia è causata dal proliferare di alcuni funghi epifiti (Capnodium, Cladosporium, Alternaria) i quali si sviluppano sulla melata fisiologica o su quella parassitaria, prodotta da attacchi di cocciniglie. La proliferazione di questi miceti è in genere favorita da elevati valori di umidità relativa, spesso associati anche ad una eccessiva fittezza della chioma. Le branche fortemente attaccate possono essere asportate con la potatura invernale che va utilizzata anche per sfoltire la chioma in modo da consentire una migliore aerazione nelle sue parti interne.

Anche la presenza di insetti che svernano all’interno del legno delle piante di olivo può essere efficacemente contenuta con le operazioni di potatura.

Tra le specie xilofaghe il rodilegno giallo (Zeuzera pyrina) è particolarmente dannoso nei giovani impianti. Le larve di questo lepidottero scavano gallerie frequentemente all’interno dei piccoli tronchi e provocano interruzione del flusso della linfa con conseguente disseccamento della vegetazione al di sopra del punto di attacco. In questi casi si può ricostituire la pianta partendo da un germoglio sottostante ed eliminando le parti infestate. Se il rodilegno attacca piante adulte si può ricorrere all’uncinatura delle larve all’interno delle gallerie.

Tra i coleotteri a volte si possono riscontrare infestazioni di bostrichidi (Sinoxylon sexdentatum e Sinoxylon perforans), o più spesso quelle di scolitidi (Phloeotribus scarabaeoides, Hylesinus oleiperda e Leperisinus fraxini), piccoli insetti che scavano gallerie sia nella corteccia sia nel legno. A fine inverno gli adulti escono dai loro ripari e si portano su rami, in genere di piante deperite; le femmine depongono le uova all’interno di gallerie. La lotta agli scolitidi è di tipo agronomico e si attua lasciando in campo nell’interfila, all’inizio dell’inverno fascine di potatura su cui gli adulti deporranno le uova. Queste “esche” devono essere eliminate entro la metà del mese di maggio. Il materiale asportato deve essere trattato con prodotti ad attività insetticida di contatto o laddove possibile distrutto con il fuoco nel rispetto delle normative vigenti.


L’articolo è pubblicato su Olivo e Olio n. 1/2021.

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Fitofarmaci, nuove registrazioni ed estensioni - Ultima modifica: 2021-01-20T12:57:02+01:00 da Barbara Gamberini

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