Calabria, Lazio e Sardegna insieme per lo sviluppo congiunto dell’olivicoltura

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Il progetto realizzato dall’Op Associazione Olivicola Cosentina coinvolge tre regioni: Calabria, Lazio e Sardegna (nella foto, scorcio di un'area olivicola calabrese)
Oltre 145 aziende delle tre regioni sono state coinvolte in progetto europeo a sostegno dell’olivicoltura di qualità, i cui risultati sono stati presentati in un convegno a Villacidro (Su)

La messa a punto di un disciplinare omogeneo di coltivazione integrata dell’olivo, rispettoso delle regole dettate dal Mipaaf e delle normative regionali di Calabria, Lazio e Sardegna e valido per tutte e tre le regioni. Il monitoraggio della mosca delle olive, seguito dalla diffusione di dati ed eventuali consigli di lotta a salvaguardia della qualità della produzione. La produzione di documentari divulgativi, frutto dell’organizzazione di giornate dimostrative dedicate all’assaggio guidato e all’utilizzo delle macchine per l’olivicoltura e di corsi finalizzati all’insegnamento della potatura dell’olivo a vaso policonico. L’assistenza tecnica dedicata alle fasi di raccolta, stoccaggio, trasferimento in frantoio e trasformazione delle olive. E infine lo studio e lo sviluppo delle modalità di tracciabilità della produzione. Sono i risultati del progetto realizzato dall’Op Associazione Olivicola Cosentina Scarl su tre regioni (Calabria, Lazio e Sardegna), seguendo l’intera filiera produttiva, nel quadro del Programma europeo di sostegno sul Reg. Ue 611/14 e sul Reg. 615/14 annualità prima 2021/2022. Risultati che sono stati presentati nel corso di un convegno a Villacidro (Su - Sud Sardegna).

Progetto per 145 aziende di Calabria, Lazio e Sardegna

Alfonso Ruffo
Alfonso Ruffo

Il progetto ha coinvolto 145 aziende (65 in Calabria, 40 nel Lazio e 40 in Sardegna), ciascuna delle quali ampia almeno un ettaro e con un minimo di 100 olivi, per una superficie totale di oltre 800 ettari coltivati a olivo, ha introdotto il coordinatore del progetto, Alfonso Ruffo, responsabile tecnico dell’Op Associazione Olivicola Cosentina.

«Le 145 aziende coinvolte sono state seguite da tecnici che hanno registrato su un quaderno di campagna tutte le operazioni colturali realizzate nel percorso seguito durante il primo anno, in relazione allo stato vegetativo delle piante. Le pratiche colturali sono state eseguite in osservanza di quanto previsto dal disciplinare omogeneo di coltivazione integrata dell’olivo, unico e valido per tutte e tre le regioni interessate dal progetto, Calabria, Lazio e Sardegna».

Monitoraggio della mosca delle olive e assistenza tecnica

Altro importante risultato del progetto per la crescita dell'olivicoltura di Calabria, Lazio e Sardegna, ha aggiunto Ruffo, è stato il monitoraggio della mosca delle olive, insetto chiave per l’olivicoltura delle tre regioni.

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Olivicoltura nel Lazio

«Il monitoraggio in senso stretto è stato condotto su 20 aziende in Calabria e 20 aziende nel Lazio. A esso è seguita la diffusione di dati ed eventuali consigli di lotta a salvaguardia della qualità delle olive, sulla base dell’incidenza e della pericolosità della mosca. Dati e consigli sono stati raccolti in bollettini d’informazione pubblicati sui siti web dell’Op Associazione Olivicola Cosentina e dell’Op Lazio Le Badie. In Sardegna, invece, è stata fatta una scelta tecnica differente, centrata, più che sul monitoraggio, sull’assistenza tecnica diretta».

Attività divulgativa e innovazione in campo

Massimino Magliocchi
Massimino Magliocchi

Il lavoro in campo del progetto per l'olivicoltura di Calabria, Lazio e Sardegna è stato finalizzato all’ottenimento di un prodotto unico, di grande qualità, legato in maniera trasparente e tracciabile a un territorio e facilmente identificabile, ha sottolineato Massimino Magliocchi, presidente del Consorzio Igp Olio di Calabria.

«È questo l’ambizioso obiettivo che ci siamo posti con i 4.000 soci produttori consorziati nell’Op Associazione l’Olivicola Cosentina. Per favorire la formazione dei produttori e degli addetti al comparto sono stati realizzati nei mesi precedenti documentari divulgativi, frutto dell’organizzazione di giornate dimostrative dedicate all’assaggio guidato e all’utilizzo delle macchine per l’olivicoltura e di corsi finalizzati all’insegnamento della potatura dell’olivo a vaso policonico, per ottenere ogni anno produzioni omogenee. Inoltre in Sardegna sono stati realizzati impianti a basso consumo idrico per l’irrigazione degli olivi, mentre in Calabria e Lazio sono state organizzate giornate dimostrative per l’impiego di concimi fogliari tramite l’utilizzo di irroratrici a basso volume di acqua, in modo da favorire sia una maggiore resa del concime sia un risparmio idrico».

Assistenza tecnica dalla raccolta alla tracciabilità

Sempre in applicazione del disciplinare comune, il progetto per lo sviluppo dell'olivicoltura di Calabria, Lazio e Sardegna ha promosso l’assistenza tecnica dedicata alle fasi di raccolta, stoccaggio, trasferimento in frantoio e trasformazione delle olive raccolte.

Sardegna
Olivicoltura in Sardegna

«Per tali attività – ha informato Ruffo – le aziende partecipanti hanno potuto ricevere in comodato d’uso gratuito macchinari specifici, come pettini, teli per la raccolta, trince semoventi per la pulizia delle piante prima del cantiere di raccolta, concimi a ridotto contenuto chimico. Infine la tracciabilità della produzione ha costituito il punto di maggiore complessità dell’intero progetto. Le tre regioni consorziate hanno messo a punto un manuale di tracciabilità omogeneo per le diverse realtà produttive al fine di giungere alla certificazione di tracciabilità tramite l’organismo di controllo incaricato ECSQA c. Alla redazione del manuale hanno partecipato 20 frantoi e 27 stoccatori e distributori».

L’Op Associazione Olivicola Cosentina

opL’Op Associazione Olivicola Cosentina vanta attualmente una dimensione sovraregionale, poiché unisce ai produttori della Calabria quelli del Lazio e della Sardegna. Comprende infatti 4.000 soci circa, di cui 2.800 in Calabria, 650 in Lazio e 550 in Sardegna, fra produttori, frantoiani, stoccatori e confezionatori. La capacità produttiva ammonta in Calabria a 35-45mila quintali di olio extravergine di oliva, nel Lazio a 1.500 quintali, in Sardegna a 1.500-2.000 quintali. All’Op Associazione l’Olivicola Cosentina aderiscono l’Op Olivicoltori di Calabria con sede a Vibo Valentia, l’Op Lazio Le Badie con sede a Pontecorvo (Fr) e l’Op Sardegna Le Badie con sede a Villacidro (Su).

Calabria, Lazio e Sardegna insieme per lo sviluppo congiunto dell’olivicoltura - Ultima modifica: 2022-04-01T11:15:24+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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