Tiziana Sarnari
L’Italia dell’olio non può restare immobile
Una fotografia dell’obsolescenza dell’olivicoltura nazionale di fronte agli scenari internazionali, con strategie che ancora mancano o stentano a decollare per riconquistare una posizione di leadership
Forti oscillazioni di disponibilità e prezzi
Il bilancio finale dell’annata segna un +25% di produzione a livello mondiale, la Spagna ha contenuto le perdite rispetto alle stime precedenti. Severe le oscillazioni dei prezzi, con ripercussioni sugli scambi anche per il nostro paese
Olive da tavola, i numeri dell’Italia
Una produzione interna bassa, concentrata tra Sicilia, Puglia e Calabria. Un settore con potenzialità di crescita, visti gli elevati consumi interni, ma che necessita di strategie di sviluppo, investimenti e innovazione
Battuta d’arresto sul mercato internazionale
Continua il trend negativo delle esportazioni italiane di olio cominciato nello scorso autunno. Flessione particolarmente evidente sulle richieste del mercato degli Stati Uniti
Consistenza e mercato dell’olivicoltura biologica
Cresce la domanda e crescono le superfici soprattutto in Calabria, Puglia e Sicilia. La scarsa produzione del 2016 spinge in alto le quotazioni dell’olio, con prezzi record per l’extravergine bio
Listini italiani, di nuovo in calo dopo il rialzo
La scarsa disponibilità dell’ultima campagna ha fatto salire i prezzi. E l’Italia ci ha guadagnato più degli altri Paesi. Meno esportazioni per la Spagna (- 27%) mentre sale l’import: Tunisia, Grecia e Portogallo i maggiori fornitori