Ricostituire la chioma dell’olivo

chioma dell'olivo
Data la prevalenza di oliveti tradizionali e il ciclo vitale lungo dell’olivo, prima o poi vi è la necessità di riformare la chioma. Di seguito le principali linee guida per questa fondamentale pratica

Molti sono i motivi per cui a un certo momento nella vita di un olivo si rende necessario il riformarne la chioma: invecchiamento, eccessiva altezza dell’albero, necessità di cambiare forma di allevamento, problemi fito-sanitari, sono i più comuni. Diventa quindi necessario comprendere quali sono i criteri per procedere e soprattutto evitare errori grossolani, che purtroppo di sovente si vedono in olivi ricostituiti. Di seguito si riportano le linee guida per la potatura di ricostituzione.

Inutile dire che, oltre ai criteri generali, serve una certa esperienza come per tutti gli interventi di potatura in qualsiasi fase del ciclo vitale dell’albero. Inoltre, è bene tener conto che molto spesso si riescono ad ottenere dei buoni risultati mediante potature ordinarie più severe del solito senza dover ricorrere ad una ricostituzione completa della chioma.

Valutare le condizioni dell’albero
e della chioma dell’olivo

La prima domanda che dobbiamo porci è perché si vuole effettuare una potatura di ricostituzione. Questa deve essere necessariamente un’attività straordinaria, che comporta scarsa o nulla produzione per almeno tre anni, ma proprio per questo deve essere fatta una volta ogni tanto e non frequentemente. Se ci trova ad effettuare potature di ricostituzione ogni 3-5 anni significa che stiamo sbagliando sia nelle valutazioni iniziali che negli interventi.

Quindi, innanzitutto è bene chiedersi per quale motivo vogliamo ricorrere ad una ricostituzione della chioma. È una domanda semplice, ma non banale, che spesso però non ci poniamo, oppure la facciamo in maniera non corretta. Se, per esempio, il motivo della ricostituzione è quello di abbassare l’altezza della chioma bisogna tener conto che oggi dobbiamo puntare ad avere alberi che non superino i 4,5 metri in modo da poterli raccogliere con attrezzi agevolatori.

Nel caso della raccolta con vibro-scuotitori del tronco o macchine pettinatrici possiamo giungere a 5 metri ma non oltre, perché in ogni caso la gestione della difesa e l’ombreggiamento reciproco tra i filari daranno problemi con alberi più alti. Infine, per gli oliveti ad altissima densità l’altezza massima dipende dalla luce del tunnel della macchina scavallatrice, per cui gli alberi devono essere tenuti entro i 2,8 metri di altezza.

Individuata l’altezza massima finale dell’albero dobbiamo decidere come intervenire. Se la struttura dell’albero è buona per numero di branche e loro disposizione possiamo salvarla, mantenendola con dei raccorciamenti delle originarie branche primarie e secondarie.

In molti casi però vi è l’esigenza di modificare l’architettura originaria dell’albero perché le branche non sono ben distribuite nello spazio, oppure sono eccessivamente rivestite di branche secondarie, o ancora è proprio la zona della corona (quella cioè da cui si originano le branche primarie), ad essere difettosa o posta troppo in alto. (…)


L’articolo è completo è pubblicato sulla rivista di Olivo e Olio n. 2/2021.

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Ricostituire la chioma dell’olivo - Ultima modifica: 2021-03-02T16:31:36+01:00 da Barbara Gamberini

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