Dal “Marchio Città dell’Olio” alle Comunità dell’Olio

marchio città dell’olio
Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio, illustra le finalità del "Marchio Città dell'Olio"
Nei prossimi mesi nelle Città dell’Olio che hanno aderito alla Carta degli impegni per la sostenibilità e benessere, il Marchio sarà a disposizione degli operatori economici locali che daranno vita a reti territoriali per rilanciare l’olivicoltura. Una proposta per accrescere il valore economico, e non solo, dell’olivicoltura

Il progetto “Marchio Città dell’Olio” prende forma e diventa realtà. Nel corso dell’assemblea nazionale delle Città dell’Olio della Rete, lo staff del professor Luca Toschi, direttore del Center for Generative Communication (CfGC) del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Firenze, ha illustrato le fasi attuative del percorso che nei prossimi mesi porterà le amministrazioni socie dell’Associazione nazionale Città dell’Olio (Anco) a sottoscrivere la “Carta degli impegni per la sostenibilità e il benessere” al fine di ottenere la certificazione “Marchio Città dell’Olio”.

Nelle Città dell’Olio che avranno aderito alla Carta degli impegni, il Marchio sarà a disposizione degli operatori economici locali che daranno vita a reti territoriali per rilanciare l’olivicoltura. Questa è una proposta per accrescere il valore economico, e non solo, dell’olivicoltura.

Marchio Città dell’Olio, strumento di marketing territoriale

Non sarà l’ennesimo bollino di qualità da esibire, ma uno strumento di marketing territoriale in grado di ridefinire il valore dell’olio e che, in base a disciplinari specifici, potrà essere concesso agli operatori economici locali, quali aziende olivicole, frantoi, ristoranti, musei, oleoteche, agenzie di viaggio e tour operator che daranno vita a vere e proprie Comunità dell’olio attive sui territori e impegnate a realizzare azioni concrete volte alla valorizzazione della cultura olivicola in un’ottica di sostenibilità.

Olivicoltura settore strategico che genera valore

logo anco«Questo progetto ha l’ambizione di trasformare il prodotto olio extravergine di oliva nell’indicatore di qualità certificata di uno stile di vita e costruire comunità di cittadini attive sui territori che trovino in Anco e nel processo di ridefinizione dei valori dell’olio un’identità, una bandiera, un interlocutore per avviare/partecipare - nell’ottica di un rinnovato impegno in termini etici, sociali, culturali, imprenditoriali - a progetti che riconoscono l’olio e l’olivicoltura come settore strategico, in grado di generare valore (non solo economico) per i territori di riferimento», ha dichiarato Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio.

Marchio Città dell’Olio, importanti finalità

La creazione del Marchio Città dell’Olio ha alcune importanti finalità:

  1. aumentare il livello qualitativo dell’offerta produttiva e turistica olivicola degli operatori economici aderenti nei vari territori, in un’ottica sostenibile di salvaguardia del valore bioculturale dell’olivicoltura;
  2. sostenere lo sviluppo di una imprenditoria locale impegnata a produrre beni e servizi legati alla cultura e civiltà olivicola, in armonia con le risorse del territorio salvaguardando gli specifici, unici, valori espressi dalla storia e dalle identità storiche locali;
  3. valorizzare le identità locali e le produzioni tipiche locali legate alla produzione dell’olio extravergine di oliva, e la relativa offerta culturale, produttiva e turistica;
  4. contribuire alla valorizzazione della qualità del prodotto olivicolo italiano e delle cultivar locali con particolare riferimento alle produzioni a marchio Dop e Igp, quali espressioni del territorio e delle sue comunità;
  5. promuovere lo sviluppo di un’offerta integrata tra olio evo, cultura e turismo.

Tra gli output del progetto è prevista anche la realizzazione di un atlante del Tour dell’Olio, un progetto editoriale dal titolo “il nuovo olio extravergine di oliva dell’olivicoltura: olio e ulivete come matrici di sviluppo sociale” e la realizzazione di un evento nazionale sull’olivicoltura.

Dal “Marchio Città dell’Olio” alle Comunità dell’Olio - Ultima modifica: 2022-12-20T10:32:49+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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