La Regione Puglia adotta il Catasto olivicolo delle aree infette da Xylella

catasto olivicolo
Il catasto olivicolo adottato dalla Regione Puglia potrà velocizzare le pratiche di estirpazione degli olivi oramai morti e, quindi, favorire indirettamente i reimpianti di varietà resistenti a Xylella. Nella foto piante di Fs-17 pronte per essere trapiantate
È un provvedimento molto atteso dagli agricoltori del Salento che adesso possono procedere a estirpazioni volontarie senza dover temere di perdere il diritto a eventuali contributi pubblici laddove venissero resi disponibili

La Giunta regionale pugliese, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia, ha adottato il Catasto olivicolo delle aree delimitate colpite da Xylella fastidiosa. Si tratta di una banca dati costituita da foto-restituzioni degli olivi presenti nel territorio salentino, realizzate sulla base delle ortofoto delle annualità 2013, 2016 e 2019.

Il sistema informativo, risultato del lavoro sinergico tra Assessorato Agricoltura, Ministero e Agea, restituisce la puntinatura delle piante di olivo presenti sul territorio con separata indicazione dello stato di salute di ciascuna pianta (vive, morte e sintomatiche).

Catasto olivicolo per valutare produzione danneggiata da Xylella

Il Catasto olivicolo è già operativo sul portale dei servizi digitali del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) e potrà essere utilizzato dall’Amministrazione regionale come base certificata per valutare il potenziale produttivo danneggiato dal batterio ed erogare, laddove possibile, i contributi pubblici messi a disposizione dal “Piano di rigenerazione olivicola della Puglia”.

Al portale si potrà accedere con libera consultazione secondo le modalità che verranno definite dall’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia. Inoltre, i proprietari e i conduttori di terreni agricoli in area infetta potranno segnalare eventuali non conformità della foto-restituzione indicando alla struttura regionale eventuali errori nella puntinatura. Al termine della procedura di validazione il Catasto olivicolo verrà definitivamente approvato dal Governo regionale.

Provvedimento molto atteso dagli agricoltori del Salento

Al di là degli aspetti tecnici, si tratta di un provvedimento molto atteso dagli agricoltori del Salento che potrebbero, nel caso lo ritenessero opportuno, procedere a estirpazioni volontarie senza dover temere di perdere il diritto a eventuali contributi pubblici laddove venissero resi disponibili. L’auspicio è che in questo modo possa essere resa più celere l’operazione di rigenerazione del territorio con effetti positivi sia sulla produzione agricola sia sul paesaggio salentino.

Confagricoltura Puglia: «Catasto olivicolo può favorire rinnovamento del Salento»

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L’espianto degli olivi oramai morti non solo favorirà il reimpianto di varietà resistenti alla Xylella fastidiosa ma porterà anche dei benefici alla prevenzione degli incendi che stanno martoriando il territorio leccese

«Il catasto olivicolo adottato dalla Regione Puglia può essere utilizzato in modo assolutamente virtuoso se impiegato per velocizzare le pratiche di estirpazione degli olivi oramai morti». Così commentano il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro e del presidente di Confagricoltura Lecce Maurizio Cezzi alla notizia dell’adozione del “Catasto olivicolo” delle aree colpite da Xylella fastidiosa.

«La banca dati costituita da foto-restituzioni degli olivi presenti nel territorio salentino, realizzate sulla base delle ortofoto delle annualità 2013, 2016 e 2019 potrebbe favorire un iter che permetta estirpazioni dei ceppi privi di vita senza dover attendere l’ultimazione delle istruttorie delle domande di reimpianto olivi zona infetta (art. 6).

Il progetto di rigenerazione dell’agricoltura e del paesaggio dei territori colpiti passa attraverso lo snellimento e la velocizzazione delle procedure da parte degli enti. Da tempo sosteniamo che permettere l’espianto di quegli olivi oramai morti non solo favorirebbe il reimpianto di varietà resistenti alla Xylella fastidiosa ma porterebbe anche dei benefici alla prevenzione degli incendi che stanno martoriando il territorio leccese in questi mesi. Da maggio ad oggi sono andati in fiamme decine di ettari di territorio agricolo salentino.

E molti di questi terreni colpiti dalle fiamme si trovano nei pressi di centri abitati. In circa nove anni dalla prima segnalazione ufficiale di focolai (ottobre del 2013 a Gallipoli e Alezio) la Xylella nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto ha colpito circa 150mila ettari di oliveti e causato la perdita di 33mila posti di lavoro»

Cia Puglia: «Bene, ora accelerare pratiche e aiuti»

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Il Catasto olivicolo è uno strumento che servirà alla erogazione di contributi pubblici per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato dalla Xylella fastidiosa

L’istituzione del catasto olivicolo, sostiene Cia Agricoltori Italiani Puglia in una sua nota, era una delle richieste presenti nel recente documento di mobilitazione.

«L’attivazione al più presto del catasto olivicolo per le zone colpite dalla Xylella era uno dei punti riportati tra le richieste alla base del documento che, nel corso della mobilitazione regionale indetta da Cia Puglia, è stato sottoposto a parlamentari, presidente e assessore regionale, consiglieri regionali, prefetti, presidenti delle Province e Anci.

Diamo atto alla Regione Puglia di aver mantenuto la parola e di aver compiuto un passo importante, che Cia Puglia e tutto il mondo dell’olivicoltura auspicavano da tempo. Il catasto olivicolo è necessario per dare a tutti la possibilità di espiantare gli alberi, in quanto non si possono ancora aspettare la graduatoria o lo scorrimento delle misure presentate. È uno strumento che servirà alla erogazione di contributi pubblici per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato dalla Xylella fastidiosa».

Per il Salento, e più in generale per le province di Lecce, Brindisi e Taranto, l’istituzione del catasto olivicolo è certamente da accogliere come una delle misure che andavano fatte in modo urgente.

«Ora occorre accelerare le istruttorie delle domande relative alla Misura 4.1.C del Psr, in quanto dal 20 dicembre 2021 è tutto fermo e al momento alle aziende non è stato chiesto nemmeno un documento; bisogna destinare ulteriori risorse per la rigenerazione olivicola delle province interessate e sbloccare quelle già destinate impantanate nelle pastoie della burocrazia. Serve, inoltre, sbloccare gli indennizzi Xylella da legge 102 non ancora erogati dalla Regione e le pratiche di espianto e reimpianto sospese alla fase di istruttoria», ribadisce CIA Agricoltori Italiani Puglia nella nota.

«Abbiamo sempre sostenuto che Xylella fastidiosa non avrebbe atteso i tempi della burocrazia, della politica e della giustizia. Non ci eravamo sbagliati, considerato l’avanzamento del batterio giunto ormai in provincia di Bari.

Sulla Xylella bisogna attuare e utilizzare più celermente gli strumenti e i fondi ottenuti in anni di battaglie, per ridisegnare il futuro economico e produttivo delle province ormai compromesse, con i reimpianti, anche con specie diverse dall’olivo, e i sovrainnesti (questi ultimi per salvare la Piana degli Olivi Monumentali), destinando, sempre più velocemente e superando i sempre presenti intoppi di natura burocratica, gli indennizzi stanziati, con una più incisiva azione di prevenzione attraverso il monitoraggio, le eradicazioni e l’attuazione delle buone pratiche agricole».

Coldiretti Puglia: «Ora autorizzare subito gli espianti»

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Il Catasto olivicolo potrà porre un freno alla “desertificazione” che il batterio Xylella sta provocando con il disseccamento di migliaia di ettari di olivo

Con l’istituzione del catasto olivicolo delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa devono partire subito gli espianti, senza aspettare l’iter di accesso ai finanziamenti. Occorre autorizzare gli svellimenti degli olivi secchi colpiti in Salento, a rischio desertificazione e incendi. È quanto chiede Coldiretti Puglia, in relazione all’approvata da parte della Giunta regionale del catasto olivicolo, «per consentire agli agricoltori di espiantare gli olivi secchi e preparare i terreni per il reimpianto, a prescindere dall’iter autorizzativo dell’articolo 6 per gli espianti e i reimpianti. Il catasto permette di superare i ritardi nelle istruttorie per l’espianto e il reimpianto degli olivi, per cui la pubblica amministrazione deve garantire il diritto di aiuto per quelle aziende, presenti in graduatoria, che chiedono di eliminare gli impianti olivicoli danneggiati e non più produttivi e di eseguire le operazioni colturali utili al reimpianto, perché gli strumenti per la verifica del numero di piante di olivo danneggiate da eliminare e da ripiantare sono già in possesso della pubblica amministrazione, come le ortofoto 2019, il catasto olivicolo e le banche dati Agea».

Per Coldiretti Puglia il catasto olivicolo «è un fondamentale contributo per favorire la resilienza ambientale e il paesaggio dell’area colpita dalla Xylella, in quanto la piantumazione arborea di oltre 12.000 ettari con l’articolo 6 può porre un freno alla “desertificazione” che il batterio sta provocato con il disseccamento di migliaia di ettari arborati, visto che ammonta a oltre 90mila ettari la superficie olivicola colpita in provincia di Lecce dalla Xylella».

La Regione Puglia adotta il Catasto olivicolo delle aree infette da Xylella - Ultima modifica: 2022-07-26T17:40:59+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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