Xylella, Cia Puglia: «Scaricare le responsabilità è poco realistico»

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Il presidente Sicolo al governatore della Regione Puglia Emiliano: «Agli agricoltori occorrono risposte concrete sulla questione della Xylella fastidiosa»

Sia Cia Puglia e Italia Olivicola sia Confagricoltura Puglia con il presidente nazionale Massimiliano Giansanti in due recenti incontri organizzati sulla questione Xylella, entrambi con la partecipazione del sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, hanno chiesto al governo Meloni la nomina immediata di un commissario straordinario con risorse e poteri adeguati per affrontare la tragedia agronomica, economica e sociale causata dalla fitopatia. Richiesta che non ha avuto, almeno per il momento, risposta.

Ha invece risposto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, secondo il quale il commissariamento della Regione per la gestione della Xylella «non avrebbe nessun fondamento tecnico, perché sia dal punto di vista delle erogazioni dei fondi per il reimpianto sia dal punto di vista del taglio immediato delle piante dopo il monitoraggio tutto avviene con regolarità e puntualità».

Emiliano: «Governo e Ue responsabili di tale catastrofe»

Michele Emiliano
Michele Emiliano

«La Puglia – ha aggiunto Emiliano – sta attuando il più gigantesco monitoraggio arboreo della storia dell’umanità. Ciò che dobbiamo accelerare è la riforestazione, per sostituire l’olivo nelle aree dove non è una coltura resa obbligatoria dai piani paesaggistici e ricostruire il patrimonio arboreo. Su questo obiettivamente siamo in ritardo.

Mentre chiunque vada in Salento si accorgerà che stiamo reimpiantando centinaia di migliaia di olivi e lo stiamo facendo con le energie di cui disponevamo, perché il governo e l’Unione europea sono fortemente responsabili di questa catastrofe. Ricordo che la Xylella è arrivata in Puglia perché l’Ue e il governo italiano non hanno sorvegliato alcune piante ospiti come quelle di caffè introdotte nei vivai del Salento. Nessuno ci ha ancora risarcito di questo danno».

Sicolo: «Riforestazione non unica soluzione»

Gennaro Sicolo
Gennaro Sicolo

Le dichiarazioni di Emiliano non sono piaciute al presidente regionale di Cia Puglia e vicepresidente nazionale della Cia, Gennaro Sicolo, il quale ha invitato il governatore a «risposte concrete» sulla questione Xylella.

«La riforestazione, anche nelle aree dove l’olivo non è una coltura resa obbligatoria dai piani paesaggistici, non rappresenta l’unica soluzione per la ricostituzione del patrimonio arboreo distrutto da Xylella.

Assume una importanza più ambientale e paesaggistica che agricola, considerato che migliaia di aziende agricole, le quali a causa della Xylella hanno perso tutto, devono riprendere a fare reddito al più presto e con colture agrarie redditizie, anche diverse dall’olivo».

Sicolo: «Scaricare responsabilità è poco realistico»

Scaricare, poi, le responsabilità sulla gestione dell’emergenza Xylella solo sull’Ue e sul Governo, a 10 anni dalla individuazione dei primi focolai del batterio, è davvero poco realistico, ha proseguito Sicolo, se si considera che la gestione della fitopatia è stata affrontata con più efficacia e attenzione da parte dell’assessorato regionale all’Agricoltura solo negli ultimi due anni.

«È vero che le responsabilità sui ritardi di atti e azioni sono addebitabili alla burocrazia e quindi anche alla Regione, al Governo e alla Ue, quest’ultima responsabile anche di non aver attuato controlli adeguati alle frontiere relativamente all’ingresso di materiale vegetale da altri paesi del mondo.

Ma è anche vero che alcuni esponenti istituzionali regionali, negli anni successivi ai ritrovamenti dei primi focolai, hanno preferito dare credito a santoni e pseudo ambientalisti che tanto danno hanno arrecato alla Puglia con le loro teorie surreali e non corrispondenti a quanto, invece, sosteneva e sostiene la scienza, che rimane l’unica a cui dobbiamo fare riferimento.

Come hanno – sempre alcuni autorevoli esponenti della politica regionale – dato credito ad azioni giudiziarie (quella avviata dalla Procura di Lecce a dicembre 2015, N.d.A.) che a nulla hanno portato se non a un’archiviazione, dopo anni di mortificazioni a carico di rappresentanti di istituzioni dello Stato e della comunità scientifica.

In tema di responsabilità confidiamo nella neoistituita commissione di inchiesta parlamentare sulla Xylella che ci auguriamo possa portare alla luce tutto quello che è successo. Noi abbiamo sempre sostenuto che la Xylella non avrebbe atteso i tempi della politica, della burocrazia e della giustizia. E non ci eravamo sbagliati».

Cia Puglia, i ritardi della burocrazia sulla Xylella

A proposito di burocrazia, parlare di regolarità e puntualità nelle eradicazioni e nella erogazione dei fondi, come sostiene il governatore Emiliano, è davvero poco rispondente alla realtà, ha aggiunto Sicolo.

«Solo un mese fa, ad esempio, l’Arif (Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali) ha proceduto alla eradicazione di piante che erano state individuate infette e da estirpare con determine regionali del lontano 2021, nonostante i proprietari non avessero manifestato alcuna opposizione.

Sempre relativamente alle eradicazioni, vi sono proprietari che nel 2021 hanno proceduto alla estirpazione volontaria di alberi, agevolando quindi anche il lavoro di Arif e rispondendo alle prescrizioni regionali nei tempi dovuti, ma sono ancora in attesa di ricevere i relativi contributi regionali previsti per far fronte alle ingenti spese sopportate per le eradicazioni.

Xylella, la situazione reale

Sicolo ha poi puntualizzato che, «relativamente ai fondi previsti dall’art. 9 del “Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia” (provvedimento varato nel 2019), cioè interventi compensativi di sostegno al reddito per le imprese agricole a causa di eventi calamitosi della cui istruttoria si sta occupando l’Arif, sono stati parzialmente erogati nei mesi scorsi solo quelli relativi all’annualità 2018, mentre per le annualità 2019 e 2020 ancora non risulta avviata alcuna istruttoria.

Anche relativamente alla erogazione dei fondi previsti dall’art. 6 dello stesso “Piano straordinario”, cioè i fondi destinati al reimpianto nelle aree infette, si registrano ritardi abissali di anni dovuti non solo alle istruttorie lente e tardive curate da Arif ma anche alle lungaggini della burocrazia di altri enti statali e regionali.

Questa è la situazione reale. Ecco perché riteniamo indispensabile la nomina di un commissario o comunque di un’autorità con poteri speciali e risorse umane e finanziarie adeguate.

Così come riteniamo indispensabile un incontro, che abbiamo già chiesto più volte da mesi, con il governatore Emiliano per fare un punto sulla situazione della Xylella e per parlare delle azioni future da intraprendere dopo 10 anni nei quali è successo di tutto, anche l’impensabile e l’inverosimile.

Da parte nostra continueremo a fornire tutta la collaborazione alle istituzioni europee, governative e regionali e alla comunità scientifica come stiamo facendo ininterrottamente dall’autunno del 2013, per salvare quello che rimane dell’olivicoltura pugliese e l’intera olivicoltura nazionale».

Xylella, Cia Puglia: «Scaricare le responsabilità è poco realistico» - Ultima modifica: 2023-04-04T10:29:40+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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