L’Unione europea conferma lo stanziamento di quasi 35 milioni di euro annui per l’olivicoltura italiana, rafforza il ruolo fondamentale della commercializzazione e sostiene l’importanza strategica di associazioni e organizzazioni di produttori per il futuro del comparto. È quanto comunica Unaprol, esprimendo profondo apprezzamento per l’importante attività di mediazione svolta dal Mipaaf nell’ambito delle discussioni con gli altri Paesi europei che hanno portato all’accordo sulla nuova Pac 2023-2027. In particolare, i finanziamenti della nuova Ocm olio, nel biennio 2023-2024, non dovranno superare il 30% del valore della produzione commercializzata di ciascuna organizzazione o associazione di produttori, percentuale destinata a scendere al 15% nel 2025-2026, per poi arrivare al 10% a partire dal 2027.
Unaprol, funzione centrale di Op e Aop in nuova Pac
«Le nuove regole per l’accesso ai finanziamenti confermano e consolidano la funzione centrale delle Op e delle Aop e l’importanza dell’attività di commercializzazione, già introdotta dalla programmazione precedente e di vitale rilevanza per il comparto – dichiara il presidente di Unaprol, David Granieri –.
È un’impostazione, dal nostro punto di vista, decisamente migliorativa rispetto al limite precedentemente fissato al 5% e va nella direzione più volte indicata e sostenuta da Unaprol in questi anni».
Granieri: «Non ripetere pericolose deviazioni»
Quanto deciso dall’Ue è certamente importante per l’olivicoltura italiana, sostiene Granieri, «a patto che si eviti il ripetersi, in futuro, di pericolose deviazioni, come la possibilità concessa, nel 2020, di derogare ai requisiti di riconoscimento relativi al valore minimo della produzione commercializzata. Misura che, se pur motivata dall’emergenza sanitaria ancora in corso, ha di fatto favorito le organizzazioni di produttori meno virtuose e ha mortificato gli sforzi di quelle più performanti».