Cia Capitanata: «Sul Gargano problema smaltimento residui potatura»

gargano residui potatura
Sul Gargano gli olivicoltori hanno il problema dello smaltimento dei residui di potatura. La bruciatura del frascame d’olivo è vietata
Nell’area del Parco gli olivicoltori non sanno come smaltire il frascame. La delegazione foggiana di Cia Agricoltori Italiani chiede di rivedere regole e limiti

«Sul Gargano, in provincia di Foggia, gli olivicoltori hanno il problema dello smaltimento dei residui di potatura. La bruciatura del frascame d’olivo è vietata, ma la conformazione montuosa del territorio ne impedisce la trinciatura e ne rende comunque difficile e onerosa ogni altra forma di gestione. Urge perciò affrontare e risolvere questo problema».

È quanto sostiene Angelo Miano, presidente di Cia Capitanata, affrontando una questione che l’organizzazione sindacale sta evidenziando da tempo. Infatti la legge regionale 19 aprile 2021, n. 6, all’articolo 4, dispone, fra l’altro, che “Nelle aree naturali protette e nei siti ‘Natura 2000’, le stoppie e i residui vegetali derivanti dalle attività selvicolturali agricole non possono essere bruciati e devono essere cippati/trinciati in loco”.

Sul Gargano soluzione per smaltimento residui potatura

Angelo Miano
Angelo Miano

«Nei territori che ricadono all’interno del perimetro del Parco nazionale del Gargano è necessario trovare una soluzione equa e giusta a un problema che segnaliamo da anni, cioè l’impossibilità per gli olivicoltori di smaltire i residui di potatura degli olivi, poiché la bruciatura delle frasche è vietata.

Inoltre, la conformazione montuosa del territorio garganico impedisce la trinciatura del frascame e rende difficili e oltremodo onerose tutte le operazioni. Incontreremo l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, per esporgli nuovamente la questione. È necessario mettersi attorno a un tavolo e discutere serenamente ma in modo approfondito il problema e trovare una soluzione».

Chi brucia i residui di potatura, incorre in sanzioni

residui potatura
Sul Gargano chi brucia i residui potatura dell'olivo incorre in sanzioni

Il problema non è secondario, aggiunge Miano, «perché i Carabinieri Forestali, dovendo far rispettare l’attuale norma in vigore, intervengono comminando le sanzioni previste a chi brucia i residui di potatura. Tutto questo, però, non fa che aggravare condizioni economiche già estremamente pesanti per le aziende agricole, che in questo periodo sono strette nella morsa dei rincari dei costi di produzione, della bolletta energetica e delle materie prime.

Il problema è, quindi, anche sociale, produttivo e occupazionale, visto che sempre più agricoltori sono spinti ad abbandonare la propria attività e a lasciare incolti i terreni, soprattutto dove le condizioni per mandare avanti la propria impresa sono più difficili, in particolare nelle zone più impervie del Gargano. Bisogna tenere nella giusta considerazione, inoltre, il fatto che gli agricoltori e gli allevatori garganici sono i primi alleati e difensori del patrimonio ambientale di tutta l’area, poiché rappresentano un presidio a difesa e tutela di un territorio che, altrimenti, sarebbe abbandonato».

Nel Gargano un potenziale produttivo da rispettare

residui Gargano
La difficoltà di gestione dei residui di potatura dell’olivo riguarda soprattutto gli olivicoltori che operano nei territori interni al Parco del Gargano

La difficoltà di gestione dei residui di potatura dell’olivo, sostiene Miano, riguarda soprattutto gli olivicoltori che operano nei territori interni al Parco del Gargano, cioè quelli di Ischitella, Rodi Garganico e Vico del Gargano.

«Stiamo parlando di un’area dove si produce un olio extravergine di oliva di straordinaria qualità, attraverso la coltivazione della pregiata cultivar dell’Ogliarola garganica. Si tratta di un potenziale produttivo di 200mila quintali l’anno di olive da olio, che merita di essere considerato degno di ogni attenzione, per non inaridire un tessuto imprenditoriale e occupazionale che assicura reddito, giornate lavorative e sostentamento a un’ampia fascia di popolazione nel Gargano. Il Parco deve essere una fonte di ricchezza per il territorio, per questo va tutelato nella maniera più opportuna, facendo in modo che limiti e opportunità assicurino un equilibrio sostenibile per tutti. Se restano soltanto i limiti, non si rende un buon servizio nemmeno allo sviluppo dello stesso Parco del Gargano».

Cia Capitanata: «Sul Gargano problema smaltimento residui potatura» - Ultima modifica: 2022-04-13T09:49:43+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

1 commento

  1. In merito all’affermazione: la conformazione montuosa del territorio ne impedisce la trinciatura. Trovo quanto mai discutibile il senso della stessa, considerato che un trattore cingolato trincia senza difficoltà lungo i versanti delle montagne senza problemi. Se invece le aziende del Gargano non vogliono investire in queste operazioni colturali, questo è altra cosa.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome