Sono oramai noti e numerosi gli effetti della potatura sull’equilibrio vegeto produttivo dell’olivo. Dal punto di vista colturale la potatura rappresenta una delle voci di costo più onerose nella gestione dell’oliveto, ma anche una delle più importanti per una buona riuscita della successiva raccolta. La tendenza oramai è quella di effettuare potature con intervalli brevi (uno/due anni) per cercare di ridurre la quantità di materiale asportato cercando di massimizzare la produttività dell’albero e anche per semplificare la gestione dei residui che restano in campo e che, come abbiamo già visto, rappresentano una risorsa.
Vediamo di seguito cosa può variare a seconda dell’intensità dell’intervento di potatura.
L’equilibrio vegetativo
Piante potate intensamente (rimozione dei succhioni, tagli di ritorno sulle branche principali e intenso diradamento della vegetazione) saranno squilibrate dal punto di vista vegetativo a causa della quantità di vegetazione rimossa.
Dall’altro lato piante potate troppo poco (rimozione dei succhioni nella parte interna della chioma) saranno poco efficienti dal punto di vista produttivo per il troppo ombreggiamento con minore resa in olio.
Questo vuol dire che mantenere la giusta quantità di vegetazione permette una migliore assimilazione dei nutrienti che influenzerà la crescita dei frutti e la loro resa in olio.
Il fabbisogno idrico
Considerando oliveti tradizionali gestiti in asciutto è importante valutare la disponibilità idrica dei terreni in cui ci troviamo, in quanto chiome di maggiori dimensioni necessiteranno di maggiori quantitativi di acqua assorbibile.
Le tecniche di raccolta
Nelle scelte di gestione dell’oliveto è importante valutare la convenienza delle diverse modalità di raccolta delle olive. L’utilizzo di vibro scuotitori da tronco è molto efficiente, ma sostenibile in relazione alla quantità di olive che si distaccano dalle piante. Quindi, piante in buon equilibrio vegeto produttivo avranno dei valori del rapporto tra resistenza al distacco e peso fresco delle olive tali da giustificare l’utilizzo degli scuotitori da tronco.
La qualità dell’olio
Oltre agli aspetti quantitativi della produzione, non dobbiamo dimenticarci anche quelli qualitativi. È la risorsa idrica che determina certi cambiamenti nella qualità dell’olio. È importante, quindi, considerare l’intensità dell’intervento: al diminuire del contenuto idrico si avrà, in particolare, un aumento delle sostanze fenoliche.
In conclusione
La relazione tra potatura, volume della chioma e produttività sono aspetti connessi tra di loro. Questi, influenzano l’attività fotosintetica e, quindi, la produzione di tutte le sostanze utili all’accrescimento della pianta e alla sua produzione. Allo stesso tempo, l’entità della chioma ha un effetto anche sul fabbisogno idrico, che unitamente all’attività fotosintetica influenza la produzione di olio e le sue caratteristiche qualitative. Potature di media intensità sono quelle che consentono di ottenere una buona produzione, mantenendo buoni livelli qualitativi dell’olio.
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