Prezzi scesi del 40%. Unaprol chiede misure concrete al Coi e alla Ue

prezzi olio sottocosto
Contro il ribasso dei prezzi corrisposti agli olivicoltori (-40%) Unaprol chiede misure radicali al Coi e alla Ue, e propone l’abbassamento del livello di acidità allo 0,5% per l’extravergine, misura che premierebbe le produzioni di qualità

La campagna olivicola non è ancora terminata, ma le stime produttive per l’annata 2019/20 sembrano essersi assestate a quota 320.000 tonnellate di olio. Siamo lontani dal pieno potenziale produttivo nazionale, ma ciò non ha frenato l’effetto sulle quotazioni di mercato, che è stato rapido e severo e che ha portato a un calo del 40% sul prezzo dell’extravergine. Infatti, il prezzo alla produzione dell’olio al chilo si aggira intorno ai 3.20€, rispetto ai 5€ dello scorso anno. È questa la sintesi della situazione del mercato effettuata da Unaprol, che non si ferma ad osservare i dati, ma chiede misure concrete a difesa degli olivicoltori e dei frantoiani.

Crisi dei prezzi dell’olio: è tempo di misure concrete

«Non è più il tempo delle analisi, la situazione del comparto olivicolo la conosciamo tutti - sottolinea David Granieri, presidente di Unaprol - chiediamo quindi alle Istituzioni, al COI (Consiglio Oleicolo Internazionale) e all’Unione Europea, di attivarsi in modo celere e concreto con misure radicali, per risolvere una situazione che sta diventando sempre più critica. Occorre incidere in modo decisivo sul mercato e ancora una volta la risposta è nella giusta valorizzazione della qualità, abbassando ad esempio, negli standard internazionali regolamentati a livello europeo, la percentuale di acidità per l’olio extravergine. La soglia attuale consente infatti all’olio vergine di essere etichettato come “olio extravergine di oliva” creando un enorme danno ai produttori di qualità e, naturalmente, una grande confusione nei consumatori».

Extravergine: acidità a 0,5% per valorizzare la qualità

La proposta che Unaprol sta presentando al Coi è quella modificare i parametri chimici dell’olio extravergine di oliva, attraverso l’abbassamento del relativo livello di acidità, dall’attuale tetto dello 0,8% al tetto massimo dello 0,5%. Ciò creerebbe un meccanismo virtuoso nel mercato, che da un lato, finalmente, premierebbe i produttori di qualità e dall’altro i consumatori, che potranno essere informati in modo corretto e scegliere così in modo consapevole tra olio vergine e olio extravergine di oliva.

«Occorre affrontare questa crisi in modo strategico - prosegue Granieri - con una battaglia a livello internazionale, che deve però essere condotta a fianco di chi, nel nostro Paese, ha la storia, la credibilità e le mani pulite per rappresentare il comparto».

Prezzi scesi del 40%. Unaprol chiede misure concrete al Coi e alla Ue - Ultima modifica: 2019-11-25T13:51:14+01:00 da Barbara Gamberini

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