Gennaro Sicolo, imprenditore olivicolo di Bitonto (Bari), è tornato alla guida di Italia Olivicola, nata dalla fusione tra Cno e Unasco. L’aveva guidata da presidente fino a dicembre 2019, ora il consiglio di amministrazione lo ha rieletto tale, oltre a provvedere alla nomina di Luigi Canino come vicepresidente.
Gennaro Sicolo: «Lavoriamo per futuro del comparto»
Sicolo succede a Fabrizio Pini che ha guidato l’organizzazione dei produttori nei 18 difficili mesi caratterizzati dalla pandemia: «Ci attende un lavoro importante per il futuro del comparto e per la ripartenza dell’olivicoltura nazionale – ha dichiarato il neopresidente dopo la rielezione –. Dobbiamo farlo cominciando dalla nuova Ocm olio e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovranno vedere il comparto olivicolo-oleario protagonista di una strategia organica di rilancio. Le sfide di questi mesi, da condividere e portare avanti in sinergia con le organizzazioni agricole di riferimento, saranno diverse e difficili: dovremo concentrarci sul rinnovamento degli impianti e sull’aumento della quantità di olio extravergine d’oliva di qualità necessario per poter competere sui mercati nazionali e internazionali».
«Continuare a investire»
Per Sicolo, Italia Olivicola «ha il dovere di organizzare i produttori in vista della prossima campagna garantendo depositi adeguati e accordi commerciali in grado di riconoscere valore al lavoro straordinario degli agricoltori. Per questo motivo dovremo continuare a investire, così come fatto con i contratti di filiera finanziati dal Ministero delle Politiche agricole, su strutture come Finoliva Global Service, che ogni giorno raccoglie e confeziona il prodotto dei nostri soci, valorizzandolo attraverso partnership con aziende nazionali e internazionali per far arrivare l’olio extravergine d’oliva italiano di qualità sulle tavole dei consumatori in quasi 50 Paesi del mondo. Continueremo a lavorare sulla tracciabilità del prodotto, anche attraverso l’ausilio delle nuove tecnologie, sulla qualità e soprattutto sulla sostenibilità delle produzioni per rilanciare l’olio extravergine d’oliva italiano».