Un’analisi dei dati climatici e fitosanitari nel biennio 2022-2023

analisi dati 2022 2023
Gli andamenti climatici avversi possono compromettere significativamente la produzione, con effetti negativi sulla fioritura, l’allegagione e il successivo accrescimento dei frutti

La mosca delle olive rappresenta una delle principali minacce di carattere fitosanitario per la produzione di olive. In molte aree, o in alcune annate, l’infestazione può compromettere pesantemente la produzione quali-quantitativa di oli.

Agroambiente.info della Regione Toscana archivia da oltre vent’anni, i dati relativi alle infestazioni di mosca delle olive, misurate in campo, con lo scopo di poter elaborare i bollettini fitosanitari regionali. In tal modo si possono fornire dei confronti tecnici oggettivi su territori ampi e nello specifico permette la messa a punto di alcuni indici territoriali di infestazione, quali ad esempio quelli relativi all’infestazione attiva media (sommatoria di uova, larve di prima e di seconda età vive) che, pur non potendo essere utilizzata come base decisionale per i trattamenti, esprime con una buona precisione l’andamento dell’infestazione.

Fig. 1 - Home page portale agroambiente .info

Monitoraggio delle infestazioni della mosca dell’olivo

A partire dal 2022, è stato ulteriormente ampliato il monitoraggio delle catture di adulti nel periodo compreso tra febbraio e giugno, essendo l’entità del volo invernale-primaverile (grafico 1) un’informazione utile per la stima della popolazione estiva, responsabile delle prime infestazioni a carico della produzione dell’anno.

Da un confronto degli andamenti dei voli invernali e primaverili per gli anni 2022 e 2023, è emerso che nel 2023 le catture sono state più elevate, oltre che concentrate in un arco temporale più ristretto rispetto al 2022.

Modello previsionale di rischio ovodeposizione mosca

Indicazioni formulate per le aree con diverso grado di rischio a inizio giugno 2023:

Rischio medio-alto o molto alto:

inizio del monitoraggio dei voli degli adulti a partire dalla seconda metà di giugno (soprattutto negli oliveti dove si pensa di adottare strategie repellenti, antideponenti e adulticida) e dell’infestazione delle olive dalla prima metà di luglio.

Rischio medio:

inizio del monitoraggio dei voli degli adulti a partire dalla prima metà di luglio (soprattutto negli oliveti dove si pensa di adottare strategie repellenti, antideponenti e adulticida) e dell’infestazione delle olive dalla seconda metà di luglio.

Rischio basso:

inizio del monitoraggio dei voli degli adulti a partire dalla seconda metà di luglio (soprattutto negli oliveti dove si pensa di adottare strategie repellenti, antideponenti e adulticida) e dell’infestazione delle olive dalla fine luglio-inizio agosto.

La previsione del rischio in prima generazione

Relativamente all’anno 2023, nella predisposizione del rapporto di fine primavera è stata realizzata l’analisi congiunta dei dati delle catture invernali e primaverili con gli indici di rischio elaborati dal modello previsionale sul rischio di infestazione della prima generazione (elaborato dal gruppo di ricerca del dott. Ruggero Petacchi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), anche valutando l’eventuale carica residua di olive ancora presenti sulle piante. Il modello previsionale si basa sulle temperature invernali e l’interpolazione dei dati permette di elaborate indicazioni di rischio in prima generazione, oltre alle tempistiche di massima per la realizzazione dei monitoraggi in campo e la predisposizione delle eventuali strategie di difesa da mettere in atto.

Tab. 1 - Modello previsionale di rischio in prima generazione
2023
AR basso
FI medio
GR alto
LI molto alto
LU medio
MS alto
PI alto
PT medio
PO medio
SI medio basso

Nella fase successiva di luglio, le previsioni sopra citate sono state confrontate con le prime previsioni sulla carica produttiva e con il Modello previsionale di rischio ovodeposizione che utilizza la tecnologia machine learning, messo a punto da Aedit s.r.l.: tale modello ha elaborato una previsione di rischio di ovideposizione che, nel 2023, ha confermato le indicazioni del modello primaverile, come evidenziato nel confronto effettuato al 30 luglio tra i vari anni.

Fig. 2 - Immagine modello previsionale AI rischio ovodeposizione confronto al 30 luglio dal
2020 al 2023

La vitalità, la fertilità e la possibilità di deporre uova da parte dell’insetto sono fortemente condizionate da molteplici fattori ambientali che possono comportare esiti dell’attacco completamente differenti a parità di popolazione presente, e il sistema di monitoraggio ed elaborazione dei bollettini settimanali impone di seguire attentamente l’andamento climatico, che per il 2023 potremmo riassumere brevemente per temperature e piogge.

Fattori ambientali e rischi

Temperature

Nel periodo di luglio 23 si è verificato un picco di caldo ma non intenso, un secondo picco di caldo che ha superato i 35° anche in collina, ed alta collina, nella seconda metà di agosto (picco A BVE 37,7 °C), temperature che si sono mantenute vicine ai 30 °C per tutto settembre e comunque sopra i 25 °C sino alla metà di ottobre.

Piogge

Le piogge hanno avuto una distribuzione che ha seguito la stagione tipica, cadendo tra maggio e giugno (evento estremo sull’alto Mugello/versante romagnolo). Alcuni eventi piovosi durante l’estate ci sono stati, l’anomalia maggiore si è verificata da settembre sino alla fine di ottobre in cui le temperature sopra alle medie del periodo si sono sommate ad assenza di piogge. Dalla fine di ottobre all’inizio di novembre ci sono stati molti giorni piovosi e cumulati elevati (evento estremo che ha causato danni coinvolgendo fiorentino, pratese, pistoiese, lucchese, pisano e livornese).

Carica produttiva 2023

La carica di olive nel 2023 è stata, a causa di molteplici problemi che hanno comportato una scarsa fioritura in alcuni casi ed una allegagione non ottimale in altri, molto variabile, con aree in cui si è rivelata molto bassa. È ormai appurato che la carica produttiva, a parità di popolazione dell’insetto e di conseguente ovodeposizione, implica un effetto sull’incidenza percentuale dell’infestazione, oltre a rendere economicamente sostenibile, o meno, il trattamento.

I dati di infestazione hanno evidenziato una partenza della prima generazione molto aggressiva, nella settimana del 13 luglio (settimana 28), con una infestazione attiva superiore al 5-10% sulla costa e catture in aumento nelle province interne, dove le aree più a rischio hanno subito la partenza dell’ovodeposizione diffusamente nella settimana successiva, con un rapido aumento nelle settimane a seguire, come evidenziato dalla linea blu del grafico 2 “Analisi media % IA Toscana”.

L’andamento della linea evidenzia che i valori sono stati inferiori alle medie decennali solo nella parte iniziale, mentre decisamente superiori tra le settimane 31 e 35, per riportarsi in linea nelle settimane successive. La carica spesso bassa e l’andamento stagionale favorevole ad una rapida maturazione hanno comportato una raccolta spesso precoce e più rapida rispetto al passato, comportando modifiche del monitoraggio nelle ultime settimane.

Considerando la temperatura massima e il modello di mortalità da caldo (colonne verdi nel grafico 3) si evidenzia che a luglio/inizio agosto i valori di mortalità sono stati contenuti e l’infestazione da mosca delle olive non è stata significativamente limitata dai fattori ambientali

Invece, il picco termico rilevato a fine agosto (nel corso della 34esima settimana) ha comportato valori di mortalità giornaliera tra il 20 e il 30%nei territori interni (anche a quote di 300-400 metri) decisamente meno favorevoli al dittero.

Dal confronto delle medie provinciali delle sommatorie termiche in base 10 e di infestazione del 2022 e 2023 appare evidente come sia stata ribaltata la situazione climatica nei due anni.

Confronto nei due anni

Il periodo 1° giugno - 1° agosto (linea blu) è stato decisamente più caldo nel 2022 rispetto al 2023 in maniera piuttosto uniforme su tutto il territorio regionale. Mentre nel periodo 01 agosto – 01 novembre (linea arancione) il 2023 è stato caratterizzato da valori termici decisamente superiori rispetto all’anno precedente, differenza ancor più marcata nelle province interne della regione rispetto alle aree costiere. Temperature più calde che si sono assestate su valori superiori ai 20 °C - spesso anche superiori ai 25 °C - sino a novembre inoltrato, associate a scarse piogge (sino a metà ottobre), contribuendo a mantenere una bassa turgidità dei frutti (bassa recettività all’ovodeposizione) negli oliveti non irrigati.

Con l’avanzare di ottobre sono stati rilevati fenomeni piovosi localizzati e molto spesso umidità nelle prime ore del giorno, che hanno ripristinato il turgore dei frutti, associati ai valori termici superiori alle medie storiche - ma non sufficientemente alti da causare la mortalità di uova e larve di prima età. Queste condizioni si sono rivelate ottimali per uno sviluppo veloce delle varie fasi pre-immaginali della mosca delle olive. Infatti, è stato segnalato che nel 2023 il secondo picco di infestazione, significativo da un punto di vista del danno causato, in diversi campionamenti effettuati fuori dal monitoraggio ufficiale nelle aree interne, si è verificato tardi ed è stato rapido nello sviluppo causando, un danno significativo nelle raccolte più tardive della prima metà di novembre.

Se analizziamo i dati in modo da osservare l’andamento di ogni anno, è possibile evidenziare stabilità o addirittura una minor incidenza dell’infestazione in alcune aree di costa, con l’accentuarsi di attacchi molto consistenti in alcune aree interne. Viene, inoltre, confermata la forte differenza tra gli anni nelle aree interne come è possibile evidenziare dai dati raccolti dal 2001 ad oggi.

Le ondate di attacco seguono un andamento differente nei due anni, come appare chiaro ed evidente dai grafici degli ultimi tre anni, solo per fare alcuni esempi: prevalenti attacchi precoci (2023), prevalenti attacchi tardivi (2022), attacchi sia precoci che tardivi (2021), attacchi molto contenuti in tutto il corso dell’estate ed autunno (2017).

Conclusioni

Le elaborazioni dei dati ci consentono di avere un quadro della forte variabilità dell’infestazione attiva tra un anno e l’altro. Ciò sottolinea l’importanza delle reti di monitoraggio e dei servizi di informazione territoriali (resi obbligatori dal PAN per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari). Con il cambiamento climatico in atto abbiamo perso la stagionalità, non solo nello sviluppo delle specie coltivate, ma anche per insetti e patogeni, con una conseguente scarsa prevedibilità delle attività da svolgere.

Nell’ambito dell’attività di Agroambiente.info sono state individuate tra le priorità per i prossimi anni

  • la necessità di elaborare strategie di difesa con maggior attenzione nella prima fase di luglio,
  • di approfondire meglio lo sviluppo maturazione/raccolta/difesa nel periodo pre-raccolta/raccolta,
  • di ottimizzare e migliorare i modelli predittivi,
  • di migliorare ulteriormente il monitoraggio sul territorio,
  • di elaborare indici per meglio impostare la campagna di difesa.

Relativamente a questo ultimo punto, riteniamo necessario per i prossimi anni definire indici di ovideposizione o d’infestazione maggiormente rispondenti all’efficacia dei prodotti insetticidi attualmente autorizzati, oppure che permettano la suddivisione del territorio in aree omogene a scala ridotta, rispetto alla suddivisione in province troppo ampie e disomogenee.


Agroambiente.info

Agroambiente.info è il portale del Servizio fitosanitario della Regione Toscana, attivo dal 2001, che si occupa di raccogliere, elaborare e divulgare informazioni fitosanitarie sulle principali colture della regione, con l’obiettivo di indirizzare gli agricoltori verso pratiche a minor impatto ambientale.


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Un’analisi dei dati climatici e fitosanitari nel biennio 2022-2023 - Ultima modifica: 2024-03-01T15:20:20+01:00 da K4

1 commento

  1. Un produttore di olio toscano, che voglia condurre i suoi olivi in modo razionale, informato e tempestivo, non può prescindere dall’utilizzo settimanale di Agroambiente.info e direi anche dal partecipare attivamente con le rilevazioni delle catture e controllo delle drupe nel periodo topico tra metà giugno ed inizio raccolta.
    Complimenti quindi agli estensori dei bollettini, ai tecnici impegnati nel monitoraggio e alla Regione Toscana che può vantare tale eccellenza in un periodo nel quale le disponibilità economiche messe “in campo” non sono più così capienti come una ventina di anni fa.
    Evidentemente, si migliora in qualità più che in quantità.
    E anche l’olio che deriva da tutta questa attività tecnico-agronomica-fitopatologica, ne risente positivamente, credetemi.
    Complimenti!

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