Ultime novità sul controllo dei fitofagi e gestione dell’olivo

fitofagi olivo
Gli interventi del secondo appuntamento di Vigna e Olivo hanno visto la partecipazione di rappresentati delle università e professionisti che hanno esposto le ultime novità in termini di difesa dell’olio, gestione sostenibile e fertilizzazione

L’incontro si è aperto con gli interventi di Gerardo Tedesco, Presidente Associazione Vento di Maestrale, Ettore Zucaro, Rappresentate Co.Re.Pa, coordinamento regionale periti agrari della Puglia e Salvatore Infantino, Dirigente Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia.

Innovazioni per il controllo dei fitofagi

Le ultime novità in termini di gestione sostenibile per il controllo dei principali fitofagi dell’oliveto sono state esposte da Salvatore Germinara, dell’Univesità di Foggia.

Sull’olivo sono presenti una quarantina di insetti dannosi. Tra i fitofagi chiave abbiamo sicuramente la mosca dell’olivo e Tignola dell’olivo (Prays oleae), anche se stanno emergendo nuovi fitofagi come la Margaronia (leggi l’articolo “Modello previsionale per la Margaronia” pubblicato su Olivo e Olio 4/2023), la cimice asiatica e l’Oziorrinco.

Salvatore Germinara

«I cambiamenti climatici stanno incidendo sui rapporti tra pianta e insetto. In particolare l’aumento di anidride carbonica determina un aumento degli zuccheri nei tessuti delle piante diventando più appetibili ai diversi insetti» - spiega Germinara.

I cambiamenti climatici in atto stanno influenzando molti dei rapporti tra pianta e insetto che quindi portano a un aumento delle generazioni per anno e della diversità delle specie dannose con maggiori difficoltà di controllo. Anche la tecnica colturale può modificare la dannosità di alcuni insetti come, ad esempio, accade per l’incidenza di Margaronia su impianti super intensivi. Ed, infine, va anche considerata la diminuzione dei principi attivi che abbiamo a disposizione che hanno spinto la ricerca a sviluppare nuove strategie per il controllo dei fitofagi.

Nuove tecniche di monitoraggio e difesa

La scarsità di principi attivi efficaci e la tendenza del nuovo P.A.N. verso un sistema integrato ha stimolato la diffusione di tecniche di monitoraggio e lotta che impiegano sostanze attive a basso impatto. Per questo motivo si è diffuso l’utilizzo di sostanze chimiche di segnale, dette semiochimici. Note per essere sostanze di comunicazione tra insetti, sono usate per strategie di controllo sostenibili, per la produzione di ferormoni sessuali e attrattivi alimentari repellenti.

Tra le applicazioni troviamo:

  • utilizzo di feromoni sessuali per il monitoraggio;
  • trappole automatiche per la mosca dell’olivo con conta in tempo reale delle catture. Sistem ancora in stato di validazione;
  • feromoni per la cattura massale e lotta attratticida che puntano a eliminare il maggior numero di maschi (utilizzo di solo ferormoni) o maschi e femmine (utilizzo di feromoni e attrattivo alimentare);
  • dispositivi Mass Trapping e Attract and Kill.

Attualmente sono stati avviati studi sull’utilizzo di feromoni sessuali contro altri insetti diversi dalla mosca per sviluppare tecniche di confusione sessuale. L’obiettivo è quello di interferire sulla capacità riproduttiva dell’insetto con diverse tipologie di azione impedendo al maschio di individuare la femmina. Stanno lavorando all’utilizzo della confusione sessuale su Prays olea.

Leggi anche:

Controllo della Tignola dell’Olivo con la confusione sessuale

Per presentare i dati relativi alla sperimentazione condotta sull’utilizzo della confusione sessuale sulla Tignola dell’olivo (Prays olea) è intervenuto Antonio Guairo, Fitoiatra Agrolab. I dati illustrati hanno dimostrato che dopo anni è stato raggiunto una buona conoscenza riguardo all’uso di prodotti per la confusione sessuale con una efficacia molto elevata. Finalmente potrà essere utilizzato contro la tignola.

Antonio Guario
Antonio Guario.

La sperimentazione

Le prove sono state svolte con la collaborazione dell’Università di Foggia, Agrolab e Biogard per testare l’utilizzo di un diffusore a rilascio attivo tipo aerosol. Le esperienze sono state effettuate nella provincia di Foggia su un oliveto superintensivo di varietà Arbequina e nella provincia di Bari a Bitonto su un impianto intensivo di varietà Coratina. L’oliveto super intensivo è stato scelto appositamente per testare l’efficacia del metodo in un contesto dove la pressione dell’insetto può risultare elevata. In entrambi i casi però sono stati scelti impianti di grosse dimensioni (8-9 ettari) per garantire un miglior funzionamento del sistema.

I risultati

Risultati molto buoni sono stati riscontrati in entrambi i casi. Le prove non sono concluse in quanto sono da mettere a punto strategie e l’efficacia del sistema a seconda delle tipologie di impianto in cui si interviene.

In conclusione, Guairo ha sottolineato l’importanza dell’applicazione di tali metodi su superfici, «maggiore è la superficie su cui andiamo a impiegare questi sistemi migliore è l’efficacia. La “personalizzazione” del proprio oliveto non può essere più portata come esempio, dobbiamo pensare a sistemi aggregati».

Concetta Gentile
Concetta Gentile.

Gestione, difesa e fertilizzazione

L’intervento di Concetta Gentile, Agrimeca Grape & Fruit Consulting, ha mostrato quanto la gestione del suolo rivesta un ruolo importante nell’economia totale dell’oliveto per una maggiore sostenibilità e competitività in olivicoltura.

Le aziende intervenute

Uno spazio è stato dedicato anche alla presentazione di nuove proposte per il controllo sostenibile delle malattie dell’olivo da parte delle aziende Gowan, Nufarm, Biogard CBC, UPL, Corteva Agriservice, Bayer, Suterra. Mentre riguardo ai prodotti per la fertilizzazione e il miglioramento della performance dell’olivo sono intervenute le aziende Chimiberg Diagro, Sipcam e Manica.

Ultime novità sul controllo dei fitofagi e gestione dell’olivo - Ultima modifica: 2024-03-21T12:16:53+01:00 da Barbara Gamberini

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