Quello attuale è un mercato non normale, nel senso al di fuori dalla norma. Anche a fine campagna 2023 gli aumenti, continuano a susseguirsi di settimana in settimana e, anche in maniera importante, raggiungendo peraltro livelli mai visti prima di adesso e, in molti casi, anche al di sopra di ogni più rosea aspettativa da parte dei produttori. Le prime quotazioni di luglio, peraltro, confermano la crescita un po’ in tutte le principali piazze del Paese, anche se, alla produzione, la vivacità della domanda si scontra con una fisiologica riduzione delle disponibilità, visto che ormai l’attenzione è volta alla prossima raccolta.
E la situazione resta anomala e complessa con le indicazioni di un’altra campagna di raccolta scarsa in Spagna e con l’affievolimento delle scorte che sta preoccupando anche gli imbottigliatori.
Questa situazione è, quindi, il quadro perfetto per le bizzarrie del mercato che vede nella prime settimane di luglio il prezzo medio alla produzione dell’evo salire a 7,87 euro al chilo.
- Le piazze pugliesi non solo hanno superato di slancio gli 8 euro al chilo, ma sono arrivate, in alcuni casi, poche cisterne per la verità, anche a nove euro;
- anche in Calabria non sembra fermarsi l’ascesa dei listini che si posizionano tra i 6,40 e i 7,20 euro al chilo,
- mentre in Sicilia, come tradizione, i livelli sono più alti e vanno da oltre 7 euro nella parte occidentale dell’Isola fino ai 9 euro e oltre della parte orientale;
- salendo verso Nord, come sempre, i listini sono più alti con l’Abruzzo che da mesi è stabilmente sui 9 euro.
È tutto il settore dell’olio di oliva che, comunque, mostra non solo aumenti importanti, ma anche livelli record delle quotazioni e il lampante è forse il prodotto più emblematico. In Italia, sulla scia di quanto accaduto in Spagna, il prodotto ha mostrato aumenti superiori al 50% e, nella prima settimana di luglio, ha superato in media i 5,6 euro al chilo, mentre quello iberico ha superato i 6 euro.
Quasi inutile dire che i rialzi alla produzione, con i dovuti gap temporali, segnano analoghi incrementi all’ingrosso sia per gli oli di pressione che per i raffinanti.
Euro/ kg | Prezzo minimo | Prezzo massimo |
Olio extra vergine di oliva alla produzione (1) | ||
Bari | 7,6 | 8,2 |
Brindisi | 7,5 | 8,0 |
Catanzaro | 6,6 | 6,8 |
Chieti | 8,0 | 10,0 |
Cosenza | 6,4 | 6,85 |
Foggia | 7,9 | 8,1 |
Palermo | 7,0 | 7,2 |
Pescara | 8,0 | 10,0 |
Reggio Calabria | 6,6 | 6,95 |
Taranto | 7,5 | 8,0 |
Trapani | 7,0 | 7,2 |
Olio extra vergine di oliva di origine nazionale all’ingrosso (2) | ||
Genova | 8,4 | 8,4 |
Imperia | 8,4 | 8,4 |
Olio vergine di oliva alla produzione (1) | ||
Brindisi | 6,5 | 7 |
Lecce | 6,5 | 7 |
Taranto | 6,5 | 7 |
Olio vergine di oliva nazionale all’ingrosso (2) | ||
Genova | 6,8 | 6,8 |
Imperia | 6,8 | 6,8 |
Olio lampante alla produzione (1) | ||
Brindisi | 5,5 | 5,8 |
Catanzaro | 4,55 | 4,95 |
Gioia Tauro | 4,8 | 5,0 |
Lecce | 5,5 | 5,8 |
Rossano | 4,45 | 4,75 |
Taranto | 5,5 | 5,8 |
Aggiornamento settimanale dei prezzi
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