Xylella, le proposte di Coldiretti Puglia

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Altri tre olivi infetti sono stati individuati nel focolaio in agro di Alberobello (Ba). Il numero di olivi ritrovati infetti in questo focolaio sale a 15.
Individuati altri tre olivi infetti nel focolaio di Alberobello (Ba). Da Coldiretti Puglia critiche al Reg. (Ue) 2020/1201 e richiesta di un nuovo Piano di interventi

Altri tre olivi infetti da Xylella sono stati individuati nel focolaio in agro di Alberobello (Ba) localizzato in zona cuscinetto a un paio di chilometri dalla frazione di Coreggia. Lo riporta Infoxylella, citando il Rapporto 107P/2021 pubblicato sul sito istituzionale Emergenza Xylella della Regione Puglia. Così si amplia ulteriormente l'area del focolaio, che è soggetto, in base al Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1201, all'abbattimento obbligatorio di tutte le piante "specificate" (sensibili a X. fastidiosa subsp. pauca ST53). Il numero di olivi ritrovati infetti in questo focolaio sale a 15. Ma il numero delle piante infette rilevate nel corso del nuovo monitoraggio, partito lo scorso maggio, sale, con questo ultimo aggiornamento, a 58. È la conferma, osserva Coldiretti Puglia, che il batterio Xylella, pur avendo rallentato la sua corsa, è sempre presente, continua a infettare e, sia pure più lentamente rispetto agli anni scorsi, a salire lungo la Puglia.

Xylella, da Coldiretti Puglia critiche al nuovo Reg. Ue

Savino Muraglia
Savino Muraglia

Sulla scorta degli ultimi ritrovamenti di olivi infetti, Coldiretti Puglia interviene, per voce del presidente regionale Savino Muraglia, olivicoltore e frantoiano. «I risultati delle analisi statistiche condotte dagli enti di ricerca impongono una seria riflessione riguardo al come prevede il Regolamento di esecuzione (Ue) 2020/1201 della Commissione, del 14 agosto 2020, relativo alle misure per prevenire l’introduzione e la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa approvato il 14 agosto 2020. Esso ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l'area buffer, cioè il raggio dell’area focolaio intorno alle piante trovate infette e soggette a taglio obbligatorio per sottrarle all'azione di diffusione degli insetti vettori, come la cicalina sputacchina. Se la sputacchina cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio, quindi si ottiene solo un’azione di rallentamento della diffusione, non certo l’estinzione dei focolai più avanzati sul fronte epidemico, che richiederebbe invece azioni ben più drastiche».

Muraglia: «Scelte urgenti, altrimenti trend irreversibile»

La vastità del problema fitosanitario, la rilevanza economica della coltura dell’olivo per l’intero territorio regionale e le prescrizioni della normativa fitosanitaria comunitaria e nazionale in caso di ritrovamento di patogeni da quarantena impongono scelte e provvedimenti urgenti, sostiene Muraglia. «Ciò anche in considerazione della diffusione della malattia che, dopo aver causato il disseccamento degli olivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando sino alla provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione».

Da quando è stata confermata la presenza della Xylella fastidiosa in Salento nel 2013, aggiunge Muraglia, «in base alla elaborazione di dati Sian la produzione di olio d’oliva ha subito un trend negativo che rischia di diventare irreversibile, con una diminuzione dell’80% in provincia di Lecce, del 16% in quella di Brindisi e del 4% in provincia di Taranto».

«Ferme le risorse anti-Xylella per gli enti pubblici»

Intanto, denuncia Muraglia, «sono ancora ferme al palo le risorse per il contrasto al vettore da destinare agli enti pubblici per la rimozione degli olivi secchi, la ricerca, la diversificazione produttiva. E assistiamo al fallimento della misura per gli innesti degli olivi monumentali, che, per la farraginosità dell’intervento, ha registrato l’adesione sola di 91 aziende agricole».

«Un nuovo Piano di interventi»

Coldiretti Puglia ha chiesto, tra l’altro, «un nuovo Piano che, con una dotazione finanziaria importante, rilanci gli investimenti di riconversione produttiva, indennizzi adeguatamente l’attuazione della lotta al vettore per le aree cuscinetto e contenimento, allarghi le attività di monitoraggio e lotta obbligatoria alla Piana degli olivi monumentali. Un Piano che coinvolga anche il Ministero dell’Ambiente a salvaguardia del valore paesaggistico e naturalistico dell’olivicoltura, individui possibili sistemi di controllo per la riduzione del rischio da trasporto passivo del vettore e una cabina di regia per realizzare una coerente programmazione e attuazione degli interventi previsti per i Comuni e gli enti pubblici».

«Un’autentica strage di olivi»

Il contagio della Xyella, conclude Muraglia, «ha già colpito oltre 8mila chilometri quadrati di territorio, pari al 40% dell’intera Puglia, e ha provocato una strage di olivi infetti, lasciando un panorama spettrale e un danno per il comparto olivicolo-oleario stimato per difetto in 1,6 miliardi di euro».

Xylella, le proposte di Coldiretti Puglia - Ultima modifica: 2021-09-17T11:42:16+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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